Don Luciano, per gli amici DonLù, ha vissuto tante vite ed è stato molte cose. Tra queste di sicuro anche poeta e prete, come recita il sottotitolo. Ma tra i tanti ruoli che ha recitato vale la pena di ricordare quello di: direttore del settimanale diocesano di San Miniato, insegnante di religione, organizzatore teatrale, scrittore di racconti e romanzi brevi, drammaturgo, mecenate e animatore di artisti, editore e stampatore (la piccola casa editrice l'Orcio d'oro è una sua invenzione), appassionato di grafica, studioso di logica, innamorato e profondo conoscitore della cultura e dei detti popolari, viaggiatore e molto molto altro ancora. Il libro che gli ha dedicato Andrea Mancini (anche lui oltre che scrittore, drammaturgo, regista teatrale, imprenditore teatrale, editore, insomma uomo poliedrico e intellettuale a tutto tondo) è un gran libro, perchè fissa per i posteri (e per gli amici che Don Luciano hanno conosciuto) i tratti essenziali di una vita esemplare di un sacerdote, che però era anche un grande intellettuale ed uno spirito libero (almeno per come l'ha conosciuto chi scrive questa nota).
Il libro scritto e curato da Mancini è composto da due parti. La prima contiene la biografica che come una melagrana ricostruisce a chicchi e a spicchi gli elementi salienti della vita del parroco sanminiatese. A cominciare dall'infanzia (condivisa sui banchi di scuola con il regista cinematografico Vittorio Taviani) fino alla direzione artistica dell'Istituto del Dramma Popolare (in due tornate negli anni '70 e negli anni '90). Dalla sua ricerca del padre in Africa (dopo la seconda guerra mondiale) al suo viaggio negli USA per dialogare con uno dei massimi esperti di logica alla Columbia University, il professor Achille Varzi. Il testo ricostruisce le vicende di un uomo colto, enciclopedico, poliedrico, innamorato dei libri, degli archivi e della cultura popolare, ma anche eccentrico collezionista di etichette e narratore di piccole storie dense di vita. Ma su tutte le anime di Don Luciano è la sensibilità del poeta a farla da padrone e a definire l'uomo, insieme, ovviamente, a quella del sacerdote. Il tutto unito ad una particolare attenzione alla lingua dei bambini e della cultura popolare.
La seconda parte del testo contiene scritti di Don Luciano. Racconti brevi, di sapore sanminiatese, poesie, filastrocche. Materiale apparso per lo più sul settimanale diocesano "La Domenica" o in "Scritti vari" donati alla biblioteca Luzi di San Miniato dallo stesso Don Luciano.
Mancini ha fabbricato un libro commovente, almeno per gli amici di Don Luciano, tratteggiando un uomo complicato, irrequieto, curioso e generoso, che di sicuro merita di essere consegnato alla memoria dei posteri.
Il volume, corredato da un bel numero di fotografie che ritraggono amici e momenti salienti della sua vita, stampato da la casa editrice "La conchiglia di Santiago" si trova nelle librerie, può essere ordinato su Amazon, preso in prestito nelle biblioteche di Bibliolandia ma soprattutto merita di essere letto. Insieme agli scritti di Don Luciano. Se l'Istituto del Dramma Popolare ripubblicasse i suoi testi in un bel volume stile "Meridiani" farebbe davvero una gran cosa
L'uomo della melagrana. Vita di Luciano Marrucci poeta e prete / Andrea Mancini, La conchiglia di Santiago, San Miniato, 2020, pp.186, ill., 15,00 €.