mercoledì 14 ottobre 2020

"Ipotesi per un fantasma" di Marinella Marianelli (edizioni Erba d'Arno, 1997, Fucecchio)

In questo tempo pesantemente condizionato dall'emergenza sanitaria mi è capitato di rileggere, a più di venti anni dalla prima lettura, un romanzo-racconto storico con riflessioni sulla storia personale e con meditazioni su come si sta al mondo di Marinella Marianelli, straordinaria figura di insegnate, amministratore locale, animatrice culturale, inventore di eventi e di associazioni, in sintesi un intellettuale di qualità rimasta sempre ancorata alla sua San Miniato, ma con una capacità di guardare e conoscere il mondo e l'anima umana in molte delle sue sfumature.
Il romanzo si intitola "Ipotesi per un fantasma" (edito da Erba d'Arno nel 1997) e il fantasma di cui lei ci parla è quello di un suo avo, realmente esistito, nato alla metà del '700 e morto nei primi anni dell''800: un avo che rintraccia fortunosamente nelle carte dell' archivio storico comunale che lo collegano all'innalzamento dell'albero della libertà avvenuto il 4 aprile 1799 nell'attuale piazza del Seminario di San Miniato (PI).
Il testo ripercorre le vicende di questo avo negli anni compresi tra il 1799 e l'inizio dell''800 e questo fornisce alla Marianelli l'occasione per provare non solo a far leggere al suo antenato, Giuseppe Marianelli (proprietario di fornaci, affittuario di terre comunali e appaltatore di lavori pubblici) le convulse, intriganti e per certi aspetti commoventi vicende che caratterizzarono quel periodo, ma anche per illuminare, con tratti di penna incisivi ed efficaci, molti dei protagonisti (sia sulla sponda dei "giacobini" che su quella dei "conservatori/insorgenti") di quella splendida e incandescente stagione politica che ebbe un'eco profonda anche nei centri minori, come in fondo era allora San Miniato. E questo gioco di rilettura della storia e di invenzione narrativa la Marianelli lo fa utilizzando sia memorie familiari, sia le proprie esperienze di vita (il testo è stato scritto quando la Marianelli aveva già 70 anni), e miscelando il tutto, alla maniera della Yourcenar, con documenti d'archivio e citazioni colte.
Il testo è breve. Neppure 150 pagine. Ma denso e ricco. E la Marianelli domina la vicenda giacobina sanminiatese e le proprie memorie con grande maestria. Quest'anno ricorrono 99 anni dalla nascita e 10 dalla morte di questa straordinaria donna che ha insegnato sia a centinaia di ragazzi nella scuola sia a tutti quelli che, come il sottoscritto, hanno avuto la fortuna di incontrarla e di collaborare con lei, sostenendo i suoi progetti e rimanendo affascinati dalla sua cultura, dal suo eloquio elegante e dal suo modo di porsi nel mondo.
Mi permetto di suggerire a tutti gli appassionati di romanzi storici la lettura di un testo che trent'anni dopo la sua stesura e ad oltre venti dalla sua pubblicazione, appare ancora fresco, brillante e allo stesso tempo pieno di saggezza e di ingegno, una sorta di autoritratto perfetto della "giacobina" Marinella.
Nella Rete Bibliolandia ce ne sono diverse copie.