Il Teatro Era, nato per mettere insieme tre importanti tradizioni teatrali pontederesi, quella del teatro classico (gestito dall'ex cinema teatro Roma), quella del teatro sperimentale (già alloggiato nel teatro di via Manzoni) e quella del teatro amatoriale (dalla Filodrammatica Susini al Teatro popolare di Treggiaia, passando per altri gruppi esistenti in città), ha finito oggi per:
-presentare una stagione classica (e commerciale) di qualità ma senza particolari punte di eccellenza;
-azzerare o quasi il teatro sperimentale e di ricerca, chiudendo fisicamente sia il Centro per la Ricerca e la Sperimentazione Teatrale, sia il Workcenter voluto da Grotowski,
-tagliare qualunque rapporto con il teatro amatoriale locale e non solo.
Inoltre il teatro Era ha ridotto quasi a nulla la formazione di attori e ha pressoché cessato i suoi rapporti con le scuole cittadine di ogni ordine e grado, in particolare le scuole superiori.
E di una stagione per bambini e ragazzi neanche a parlarne.
Il tutto ha portato alla deriva la cinquantennale esperienza teatrale cittadina che fino ad una decina di anni fa era ancora nota su scala nazionale ed internazionale e oggi sembra semplicemente morta.
Così Pontedera si ritrova una megastruttura teatrale, con una importante storia alle spalle, ma senza un futuro chiaro, e con un presente in cui:
-si fa a fatica teatro commerciale
-non si fa più ricerca e sperimentazione teatrale;
-non si fa formazione teatrale;
-si ospitano poco e malvolentieri le associazioni teatrali locali
-si scoraggia il teatro scolastico
- si tiene chiusa la struttura per 300 giorni all'anno se non come sala prove per compagnie che poi esprimono altrove il loro valore, senza alcuna ricaduta sulla città
- non si pubblica un bilancio sociale di questa struttura
- e si investe invece molto per manutenzioni straordinarie di un edificio che viene usato pochissimo come Teatro.
In particolare della struttura costosissima si usa poco la sala grande, un po' di più le sale di prova e non si usa mai, dico mai, in estate l'anfiteatro costruito sul retro del teatro, che però è stato dotato grottescamente di ottime sedute. Per chi? Per che cosa?
Tutto questo scarsissimo uso teatrale della struttura chiamata Teatro Era, ora innestata nel Teatro per la Toscana, costerebbe 1,2 milioni all'anno. Una situazione che sembra paradossale, che la politica locale discute solo tra pochi eletti e che la stragrande maggioranza dei pontederesi ignora.
Ma allora che fare?
Aprire la struttura 7 giorni alla settimana dalle 9 alle 24
Aprirla a tutti coloro che vogliono fare teatro
Aprirla a chi produce cultura
Fare formazione teatrale
Lavorare tanto con le scuole
Assecondare le esigenze che la cittadinanza e le associazioni potrebbero esprimere nei confronti di questo meraviglioso edificio teatrale
Trovare un gestore organizzativo di questo spazio in grado di coordinare le domande d'uso ed elaborare un piano di funzionamento della struttura in grado di rendere Teatro Era aperto e vivo 7 giorni su 7.
Perché piange il cuore a vedere questo mega edificio maltrattato e chiuso.
Certo c'è il problema di chi sia davvero il proprietario del Teatro Era. Se sia ancora dei pontederesi oppure no. Ma cosa voglia farne chi lo tiene in pugno oggi, è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere.
E non va bene.