C'era una volta la Biblioteca Provinciale e ora ci sono le Officine Garibaldi
Stasera inaugurazione di una nuova biblioteca. Con 600/700 persone, circa. Alle Officine Garibaldi. In Pisa. In via Gioberti. Di cosa si è trattato? Beh, di una parziale trasformazione della biblioteca provinciale. Quella di via Betti, nel complesso scolastico Marchesi.
La storia è abbastanza (?) nota. Mentre la Provincia cambiava pelle e perdeva funzioni (legge Del Rio), veniva costruito (a carico della Provincia, con fondi regionali ed europei) un meraviglioso edificio in via Gioberti. Che farne? Cosa portarci? Come gestirlo?
Tra le idee, c'era quella di portarci la biblioteca provinciale. Tutta? All'inizio si pensava di sì. Poi... si è deciso di portarcene solo una parte. Quella più moderna e collegata con le tematiche sociali, culturali, turistiche, ecc. più vicine alle esigenze di lettura del pubblico giovanile e più vicine alle sensibilità delle cooperative socio-educative che hanno preso in concessione dalla Provincia l'immobile.
Affidata la concessione, la Rete Bibliolandia (che aveva garantito fino all'estate 2017 l'apertura della vecchia biblioteca provinciale di via Betti) ha supportato l'elaborazione di un piano funzionale della nuova biblioteca, quella delle Officine Garibaldi appunto. Un piano che: (1) realizzasse e gestisse 100 posti lettura (per giovani e studenti); (2) consentisse la fruibilità di alcune collezioni di quotidiani e riviste (sia su carta che sui microfilm, con lettori annessi); (3) garantisse l'accesso al prestito ad 1 milione di volumi disponibili nelle biblioteche della Rete Bibliolandia e nella collegata Rete Empolese-Valdelsa; (4) attivasse un'assistenza qualificata di bibliotecari al pubblico.
In tre mesi questo piano ha preso forma e il personale dell'ATI che ha ottenuto la concessione dell'immobile ha trasferito circa 20.000 monografie presso la nuova sede e le ha collocate a scaffale, insieme ai quotidiani cartacei e a circa 5000 bobine di microfilm.
Le descrizioni dei libri trasportati sono migrate nel catalogo elettronico della nuova biblioteca e grazie alla Rete i libri che adesso si trovano alle Officine Garibaldi da lunedì saranno ... consultabili e prestabili. Perfino prenotabili via OPAC:
Il resto delle monografie (circa 10.000) rimaste nella vecchia sede (di via Betti) e delle riviste e dei quotidiani (altri 40.000 volumi di annate rilegate) saranno spostate entro l'estate presso un deposito della Rete Bibliolandia, dove rimarranno consultabili e potranno essere richieste e ottenute dal pubblico presso le 26 biblioteche comunali della Rete. Questa seconda parte dell'operazione sarà però completata in autunno, insieme alla realizzazione di uno scarto dei testi più obsoleti.
Ma per tornare alla Biblioteca delle Officine Garibaldi (che si è voluta chiamare in sigla BLOG), stasera, appunto, si è proceduto alla sua inaugurazione, con la presenza dello scrittore Marco Malvaldi e con altre iniziative culturali.
Ovviamente con oggi si è avviata una gestione di cui si potranno valutare impatto e risultati solo tra un certo numero di mesi.
Io ipotizzo che i 100 posti lettura inaugurati stasera si riveleranno pochi e che la BLOG finirà per occupare anche altri spazi dell'edificio che la PAIM, capofila dell'ATI, ha in concessione. Perchè di posti lettura (con tavoli elettrificati e wifi) i giovani universitari pisani e gli studenti delle superiori hanno fame; e quando si accorgeranno della BLOG l'assalteranno (nel senso buono del termine).
Ma la BLOG diventerà molto altro ancora. Solo che come si assesterà lo sapremo solo cammin facendo ed imparando ed ascoltando le esigenze del pubblico che a poco a poco si conquisterà.
Io mi auguro poi che la BLOG divenga anche un ponte tra realtà bibliotecarie pisane che oggi dialogano poco tra di loro, facendo un pessimo servizio ai lettori della città.
Perchè se come ha detto spesso il sindaco Marco Filippeschi la città di Pisa è una città di libri, è anche vero che questi libri circolano poco e male perfino da una parte all'altra di Pisa.
Eppure i libri sono come i soldi. Fruttano e sono veramente produttivi solo quando circolano molto e quante più persone raggiungo e li utilizzano, nel tempo più breve possibile (è la 6a legge di Ranganathan).
A Pisa invece i libri delle istituzioni culturali (Università inclusa) restano troppo fermi. Gli elementi conservativi e del controllo, prevalgono sulla circolazione. E questo è un peccato. E un danno. Gli istituti culturali di Pisa, in sostanza, dialogano poco tra di loro e si prestano troppi pochi volumi. I bibliotecari pisani appaiono scarsamente collaborativi e piuttosto ingessati e timorosi.
La sensazione è che manchi un progetto (oltre che una regia) di Pisa città che legge e che il frammentato patrimonio librario della città non riesca a trasformarsi in un patrimonio circolante, ma resti soprattutto un bene immobile, e tutto sommato poco utile ai lettori. Ma questo è frustrante in un tempo in cui il software è in grado di sapere esattamente dove si trova un libro, senza però poter far niente per renderlo accessibile e muoverlo. Perchè per muoverlo servono buone relazioni tra gli enti che invece si guardano spesso in cagnesco.
Tutto questo però non è il frutto di una maledizione divina, ma soprattutto di una scarsa sensibilità alla circolazione libraria da parte dell'intellettualità pisana, la quale poi orienta negativamente le decisioni organizzative delle istituzioni culturali e amministrative cittadine.
La speranza è che la BLOG delle Officine Garibaldi, in un modo tutto da inventare, collabori a sbloccare questa situazione e favorisca una crescita della circolazione e della mobilità libraria in città. Potrà farlo davvero? Non lo so, ma dovrà provarci.
Perchè questo accada servono bibliotecari accoglienti, aperti, orientati agli utenti, che non seppelliscano i libri come i talenti della Bibbia, ma che li facciano circolare, mettendoli veramente a disposizione dei processi di formazione dei loro utenti.
Credo che sia ciò che chiedono lettori giovani e meno giovani. E che dobbiamo dare alla città i cui livelli di lettura pubblica restano ancora molto, troppo, bassi (nonostante gli enormi passi avanti effettuati dagli anni in cui la Biblioteca si trovava di fronte alle Logge dei Banchi).


