DINO CARLESI: un ricordo in Biblioteca (sabato 28 novembre alle 17) a Pontedera
Dino Carlesi è stato un uomo di cultura laica e un socialista (almeno dagli anni '50 in poi), dove le due componenti forti della sua identità stavano esattamente in quest'ordine. E' stato anche insegnante, ispettore scolastico, direttore scolastico, formatore di insegnanti, sindacalista della scuola, più in generale ... un uomo del mondo della scuola, attratto da tutto ciò che era didattica e pedagogia e con un occhio attento alla didattica della “poesia”.
Perchè come gli aveva felicemente scritto Quasimodo (un paio delle cui lettere compaiono nella piccola mostra di documenti allestita in biblioteca), Carlesi è stato per tutta la sua vita un poeta. Un poeta dotto e che amava le relazioni (anche per scontrarsi, perchè era aperto al confronto e battagliero).
E oltre che poeta è stato un critico d'arte e col mondo dell'arte si è relazionato in varie forme e maniere, incontrando semplici artisti, dialogando di piccole mostre, ma curando anche cataloghi ed esposizioni di personalità come Renato Guttuso o Emlio Greco, tanto per citarne alcuni degli artisti con cui era in corrispondenza e con cui aveva familiarità.
E ancora c'è Carlesi politico, azionista, socialista, liberalsocialista. Amico di Tristano Codignola e di altri socialisti di primo piano, a cominciare da quelli che guidavano il partito socialista a Pontedera e nel pisano.
A fianco del Carlesi politico c'è poi l'amministratore e l'assessore alla cultura del comune di Pontedera. Ma per lui la passione politica (che coltivò fino all'ultimo giorno di vita) sembrava uno strumento di quella che allora si chiamano battaglie culturali, la scelta delle idee, il desiderio di affinare un punto di vista e di proporlo al mondo.
E ancora c'è l'uomo appassionato del teatro che tra le altre cose riuscirà a far produrre al comune di Pontedera nel 1965, in prima assoluta nazionale, la riduzione del testo di Beppe Fenoglio, "Una questione privata". Con la regia di Marcello Santarelli, interpretato da Walter Bentivegna e Paola Quattrini. In questo modo Carlesi riprende e rielabora il lungo percorso del teatro pontederese nato nel dopoguerra e lo intreccia con l'esperienza dell'Autunno Pontederese. Un esperienza che prese il via nel 1948 e fu fortemente voluta dal sindaco e pittore Otello Cirri, il quale, in una Pontedera martoriata e distrutta dai bombardamenti, propose di investire anche in un teatro “popolare”, politicamente impegnato, in grado di parlare alla coscienza dei cittadini della nuova Repubblica. E' da quegli spettacoli allestiti in mezzo alle macerie che maturarono le successive vicende teatrali cittadine.
Più in generale Carlesi è stato uomo di vasta e profonda cultura, una cultura laica, che però non disdegnava di confrontarsi con i temi religiosi e con le domande più difficili che si pongono all'uomo contemporaneo. Il breve scambio di auguri con Mons. Vasco Bertelli (vescovo di Volterra),che si legge nella mostra in biblioteca, dimostra la familiarità con cui interagivano questi due straordinari personaggi, per altro molto diversi tra loro.
Credo che lo studio delle carte e dei testi di Carlesi, la raccolta delle testimonianze dei molti che lo hanno conosciuto, farà scoprire ancora altri aspetti assolutamente inediti e questo ci arricchirà dal punto di vista culturale e offrirà molti stimoli e spunti di riflessione in diversi ambiti.
Sicuramente ci farà apprezzare un lavoratore infaticabile (ha scritto fino all'ultimo e ha allestito e recitato nel suo ultimo spettacolo all'età 90 anni). Un uomo che tra le altre qualità aveva quella, rara e preziosa, di coltivare le amicizie e le relazioni, come dimostrano bene i libri di versi che regalava agli amici ad ogni fine d'anno e di cui sono testimonianza, tra le altre, le lettere di Antonio Tabucchi e dell'avvocato Pier Ugo Montorzi.
Perchè come gli aveva felicemente scritto Quasimodo (un paio delle cui lettere compaiono nella piccola mostra di documenti allestita in biblioteca), Carlesi è stato per tutta la sua vita un poeta. Un poeta dotto e che amava le relazioni (anche per scontrarsi, perchè era aperto al confronto e battagliero).
E oltre che poeta è stato un critico d'arte e col mondo dell'arte si è relazionato in varie forme e maniere, incontrando semplici artisti, dialogando di piccole mostre, ma curando anche cataloghi ed esposizioni di personalità come Renato Guttuso o Emlio Greco, tanto per citarne alcuni degli artisti con cui era in corrispondenza e con cui aveva familiarità.
E ancora c'è Carlesi politico, azionista, socialista, liberalsocialista. Amico di Tristano Codignola e di altri socialisti di primo piano, a cominciare da quelli che guidavano il partito socialista a Pontedera e nel pisano.
A fianco del Carlesi politico c'è poi l'amministratore e l'assessore alla cultura del comune di Pontedera. Ma per lui la passione politica (che coltivò fino all'ultimo giorno di vita) sembrava uno strumento di quella che allora si chiamano battaglie culturali, la scelta delle idee, il desiderio di affinare un punto di vista e di proporlo al mondo.
E ancora c'è l'uomo appassionato del teatro che tra le altre cose riuscirà a far produrre al comune di Pontedera nel 1965, in prima assoluta nazionale, la riduzione del testo di Beppe Fenoglio, "Una questione privata". Con la regia di Marcello Santarelli, interpretato da Walter Bentivegna e Paola Quattrini. In questo modo Carlesi riprende e rielabora il lungo percorso del teatro pontederese nato nel dopoguerra e lo intreccia con l'esperienza dell'Autunno Pontederese. Un esperienza che prese il via nel 1948 e fu fortemente voluta dal sindaco e pittore Otello Cirri, il quale, in una Pontedera martoriata e distrutta dai bombardamenti, propose di investire anche in un teatro “popolare”, politicamente impegnato, in grado di parlare alla coscienza dei cittadini della nuova Repubblica. E' da quegli spettacoli allestiti in mezzo alle macerie che maturarono le successive vicende teatrali cittadine.
Più in generale Carlesi è stato uomo di vasta e profonda cultura, una cultura laica, che però non disdegnava di confrontarsi con i temi religiosi e con le domande più difficili che si pongono all'uomo contemporaneo. Il breve scambio di auguri con Mons. Vasco Bertelli (vescovo di Volterra),che si legge nella mostra in biblioteca, dimostra la familiarità con cui interagivano questi due straordinari personaggi, per altro molto diversi tra loro.
Credo che lo studio delle carte e dei testi di Carlesi, la raccolta delle testimonianze dei molti che lo hanno conosciuto, farà scoprire ancora altri aspetti assolutamente inediti e questo ci arricchirà dal punto di vista culturale e offrirà molti stimoli e spunti di riflessione in diversi ambiti.
Sicuramente ci farà apprezzare un lavoratore infaticabile (ha scritto fino all'ultimo e ha allestito e recitato nel suo ultimo spettacolo all'età 90 anni). Un uomo che tra le altre qualità aveva quella, rara e preziosa, di coltivare le amicizie e le relazioni, come dimostrano bene i libri di versi che regalava agli amici ad ogni fine d'anno e di cui sono testimonianza, tra le altre, le lettere di Antonio Tabucchi e dell'avvocato Pier Ugo Montorzi.



