domenica 8 novembre 2015

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEGLI ANNI DEL MIRACOLO ECONOMICO IGNORATO DALLA STORIOGRAFIA DI SINISTRA?

Per chi leggesse o studiasse ancora la "Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988" di Paul Ginsborg, Einaudi, 1989, pp. 621, per anni considerato un classico della storiografia di sinistra in Italia, Giovanni Gronchi assomiglierebbe quasi ad un ectoplasma. Potrebbe non essere esistito, potrebbe non non essere mai stato Presidente della Repubblica e non aver giocato nessun ruolo nella politica del dopoguerra. Nella svalutazione del miracolo economico e nell'ingigantimento del ruolo dell'opposizione, gli uomini che, pur con tutti i lori limiti, fecero davvero quel miracolo sono molto maltrattati in questo testo di storia ancora utilizzato, credo, anche a livello universitario. Cosi mentre tra gli anni '40, 50 e 60 ricorre innumerevoli volte (una sessantina per la precisione) il nome di Togliatti, nel libro dello storico Ginsborg quello di Giovanni Gronchi, Presidente della Camera dal 1948 al 1955 e e poi della Repubblica dal 1955 al 1962 appare solamente 2 (due), e la seconda volta solo per dire che non venne rieletto alla Presidenza. Del tutto assente Gronchi è stato in manuali di "Storia contemporanea" per licei un tempo largamente adottati come quello di Rosario Villari e quello di Giuliano Procacci (Passato e presente), almeno nelle edizioni  degli anni '70 che ho usato io. Gronchi non figura nemmeno nella "Storia degli italiani" di G. Procacci (Laterza, 1972), dove invece ci sono innumerevoli riferimenti a Gramsci (9) e Togliatti (8). Ok, si tratta di una storiografia partigiana. Ma a rileggerla oggi, fa un certo effetto. E non solo per la partigianeria, ma per l'incapacità di comprendere il contesto e gli uomini che fecero crescere quell'Italia. Spero per i posteri che non si affermi anche una storiografina "grillina". Ma se il movimento neoforcaiolo sopravviverà non solo non si può escludere, bensì si può essere certi che si materializzera' una storiografia "dalla parte di Beppe". In questo caso davvero non ci resterà che ridere.

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