Sull'orlo del precipizio
A chi vuole rafforzarsi nell'idea che il mondo sia ormai caduto nelle mani di pochi cattivi capitalisti suggerisco la lettura del lungo racconto di Antonio Manzini dal titolo "Sull'orlo del precipizio" (Sellerio 2015). Liberamente anticipando la vicenda della fusione Mondadori-Rizzoli, il testo è la dimostrazione di come sia più facile consolidare certe idee (e paure) che provare a capire i dettagli e magari fare davvero i conti col capitalismo (o con quello che è) e con la globalizzazione (qualunque cosa questo polipeggiante concetto significhi). Certo che nell'Italia di oggi si possa avere ancora timore di essere omogeneizzati dal Maligno non si può escludere. Che perfino le piccole eroiche case editrici, in Italia pare siano quasi 5.000, possano essere terrorizzate dal Maligno non si può escludere. Ma la sensazione che si stia lavorando solo un artificio retorico come direbbe il protagonista del racconto manziniano è forte. La fantafiction non può del tutto ignorare il presente se lavora sul presente e non proietta le cose nel futuro. Oggi, ora, ognuno può pubblicare se stesso (e tutto quello che diavolaccio pensa) su Internet e non c'è bischerata scritta quindi che non trovi il suo bravo editore o autoeditore (in versione cartacea o digitale che sia). Ok ok. Sono solo storie. Come le canzonette di Bennato. Dovrei ripetermelo più spesso.
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