Uno dei più noti storici italiani si chiedeva sul "Corriere della Sera" di questi giorni come fosse possibile che uno studioso (e un cittadino qualsiasi) potesse entrare in una libreria qualsiasi (ad es. la Feltrinelli di Firenze o di Pisa) e, dopo essersi sanificato le mani, potesse toccare i libri e rimetterli sugli scaffali, mentre lo stesso studioso (e cittadino) non poteva fare la stessa semplice operazione di consultazione nella Biblioteca Nazionale di Firenze. Già. Come è possibile? E come è possibile che quello che si fa nelle librerie private (ovvero maneggiare libri) si possa fare anche in alcune biblioteche pubbliche, ad es. nelle biblioteche comunali, ma non in prestigiose biblioteche statali?
Risposta: comportamenti così contrastanti sono dovuti al fatto che nel nostro paese (qualunque forza politica sia al governo) operano contemporaneamente (con una distribuzione a macchia di leopardo sul territorio) almeno tre ordinamenti giuridici.
Il primo è l'ordinamento "statalista" che fa sì che lo Stato e una parte della burocrazia pubblica (in collaborazione con una parte di sindacati e dei dipendenti pubblici) creino il maggior numero possibile di problemi ai cittadini prima di concedere loro i diritti che gli spettano (in relazione a ciò i libri della Biblioteca Nazionale di Firenze si consultano col massimo della cautela e col massimo della sicurezza possibile, ovvero ben oltre i ragionevoli livelli di cautela e di sicurezza). In questo contesto l'uso dello smart working per peggiorare un servizio pubblico è una modernizzazione alla rovescia tipica del nostro ordinamento "statalista". Ma lo smart working usato all'italiana gode di coperture politiche e sindacali che lo rendono difficile da "modificare".
Il secondo è l'ordinamento liberale o di mercato. Nelle librerie private (che, guarda caso, sono state riaperte molto prima delle biblioteche pubbliche) i libri si infettano molto meno che nelle biblioteche. Perché questo accada è un mistero, ma di sicuro deve essere così. Di più. L'ordinamento liberale e di mercato per fortuna è in vigore anche in diversi enti pubblici, soprattutto in quelli locali dove amministratori e bibliotecari sono consapevoli di lavorare per il loro concittadini e fanno di tutto per semplificargli la vita. Da giugno infatti diverse biblioteche comunali (ma non tutte) sono molto più accessibili di quelle nazionali e universitarie e i cittadini hanno accesso ai libri come nelle librerie.
Il terzo è l'ordinamento criminale per lo più diffuso nelle aree del paese dove ci sono poche librerie private (che però aprono anche per riuscire a pagare il pizzo) e ancor meno biblioteche pubbliche. Queste ultime, in queste aree, per lo più adottano l'ordinamento "statalista" e lo smart working per tenere a distanza gli utenti.
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