lunedì 26 settembre 2022

Breve commento postelettorale

 A me Letta sta simpatico e mi dispiace che se ne vada.

Era uno dei pochi che aveva capito che bisognava fare un campo largo. Ma per fare un campo largo (nel centro-sinistra) bisognava che parecchi fossero interessati a fare un gioco collettivo. Invece la maggior parte dei centro-sinistri ha preferito ballare da solo, così non si è riusciti nemmeno a ottenere una situazione di parità e a dare la palla in mano all'arbitro.

L'unico neo di Letta è di essere stato poco "democristiano" e di non aver saputo ingoiare il rospo dell'uscita dei 5 Stelle dal governo Draghi pur di mantenere il rapporto coi 5 Stelle e reggere il Campo Largo. Ma era una situazione difficile. I 5 Stelle volevano sganciarsi per tornare a giocare la parte della forza antisistema. E poi nessuno è perfetto.

Ora non ci resta che sperare nelle ostilità interne al centro destra. Ma se la Giorgia sarà brava a blandire il vecchio e a far sfogare il malrasato leader leghista nominandolo ammiraglio della flotta del Mediterraneo, temo che dovremo aspettare qualche annetto. Peccato!

giovedì 15 settembre 2022

Biblio Gronchi. Ancora chiusa. E i libri per ragazzi non andranno a scuola.

All'inizio di ogni anno scolastico migliaia di libri per ragazzi cominciavano a migrare e ad andare in prestito verso le classi della scuola elementare e media, portati in grandi borse dalle bibliotecarie. Di solito infatti le biblioteche scolastiche sono povere di buoni libri e per lo più contengono edizioni vecchie, spesso inutilizzabili. Per questo la biblioteca comunale funzionava (e dovrebbe ancora funzionare) da banca di prestito librario. In alternativa al trasporto di libri dalla Gronchi alle scuole, decine di classi e centinaia di ragazzi venivano a piedi o col pulmino, insieme ai loro insegnanti, a far visita alla biblioteca ragazzi collocata dentro la Gronchi dove potevano scegliere a piacere tra oltre 15.000 buoni volumi aggiornati. Con la crisi dei pulmini, a volte venivano i soli insegnanti che consigliati dalle bibliotecarie si portavano via sporte di libri. Ci sono stati anni passati anche oltre 150 incontri tra bibliotecari e classi per un insieme di oltre 4.000 ragazzi coinvolti e almeno 12.000 prestiti. Coi libri che giravano che sembravano trottole. Questa storia vera è raccontata nel volume intitolato "Manola e l'invenzione della biblioteca per ragazzi di Pontedera" (Tagete, 2018). Oggi questo prezioso flusso culturale che ruotava attorno alla Biblioteca ragazzi è bloccato. Niente visite di classi in biblioteca. Niente ragazzi. Niente insegnanti. Quanto durerà questo stop? Non si sa. Girano voci, ma la giunta non ha messo nero su bianco alcuna data per la presunta riapertura.

Complimenti 
agli autori del miracolo.


martedì 13 settembre 2022

Ricordando Sergio Vivaldi e la sua collezione di opere d'arte

Ad un anno dalla morte, vale la pena di ricordare la figura e l'opera di Sergio Vivaldi, che insieme a Sauro e Marco Macelloni ha trasformato, nel secondo dopoguerra, una tipografia di provincia in una piccola casa editrice specializzata soprattutto (ma non solo) in libri d'arte, la cui qualità di stampa è nota e apprezzata da studiosi, critici ed artisti.

Ma oltre a lasciarci l'esempio di un infaticabile imprenditore pontederese in grado di lavorare anche per una committenza di livello nazionale e di dialogare con artisti e grafici di altissimo profilo, Vivaldi ha fatto di più e con la pazienza di un certosino, anno dopo anno, per quasi settanta anni, ha messo insieme una importante collezione di opere d'arte (ma anche di cartoline, manifesti, documenti e cimeli di varia natura e tipologia) che merita sia una adeguata strategia di conservazione che una efficace valorizzazione.


Buon compleanno Giovanni Gronchi

Già, il 10 settembre 1887, a Pontedera, nasceva Giovanni Gronchi, uno dei pontedersi che ha davvero contribuito a fare un po' della storia di questo paese.

Uomo di cultura, normalista, animato da una fede cattolica profonda unita ad una altrettanto forte passione politica, contribuì con Don Sturzo e altri alla costruzione dei partito dei cattolici, il PPI, nel 1919, di cui fu deputato, giovanissimo, alla Camera. Gronchi fu quindi segretario della Confederazione Italiana del Lavoro (1920) e ancora segretario del PPI dopo l'allontanamento di Don Sturzo. Fu brevemente anche sottosegretario nel primo ministero Mussolini, ma dopo la messa fuori legge di tutti i partiti da parte del fascismo, Gronchi si trovò un lavoro come venditore di vernici e dopo aprì un'impresa in questo settore, a Milano. Nel 1942 tornò a Roma e con De Gasperi e altri fondò la DC, facendo parte del CLN romano. Partecipò a i primi governi della nuova Italia liberata e nel 1946 fu eletto alla Costituente, dove guidò il gruppo della DC. Rieletto alla Camera nel 1948 ne divenne presidente, carica che mantenne anche dopo le elezioni politiche del 1953, fino alla sua elezione nel 1955 alla presidenza della Repubblica. Uscì dal Quirinale nella primavera del 1962 e rimase senatore fino alla morte avvenuta nel 1978.
Per saperne di più sulle sue idee e le attività consiglio la lettura di un grazioso e agile volumetto curato da Paolo Morelli che si può scaricare gratuitamente da Bibliolandia. Questo l'indirizzo internet:

giovedì 8 settembre 2022

Elogio di Letta

 Elogio di Letta. Il segretario del pd interpreta e rappresenta un partito atlantista ed europeista in politica estera, molto pluralista in politica economica (include dai liberisti agli statalisti), in grado di accogliere al suo interno molte anime e posizioni culturali e ideali: dal cattolicesimo alla Papa Francesco ai liberali, dai libertari ai nicodemici tardocomunisti. Il tutto organizzato in cordate, frazioni e gruppi di potere interni ed esterni. Ma va aggiunto che rispetto alla forma partito il pd è l'unica forza non padronale, il cui azionariato è frammentato e non gestibile con una leadership forte che Letta per altro non persegue. Il pisano sa di avere a che fare con un partito non facile da orientare e da muovere, come le drammatiche dimissioni di Zingaretti un anno fa indicarono con chiarezza. Naturalmente anche Letta sbaglia. E l'errore più grave è stato in questi mesi di gettare a mare l'alleanza coi 5 stelle e di schiacciarsi troppo sulle soluzioni alla Draghi. Ma, va detto, nessuno è perfetto.