La biblioteca Gronchi di Pontedera apre le sue porte ai lettori del Senegal
Ieri si è tenuto un bell'evento culturale e sociale alla biblioteca Gronchi. La comunità senegalese, particolarmente numerosa, mobilitando anche molti suoi ragazzi e bambini, ha preso atto del fenomeno della dispersione scolastica e della fatica, dell'impegno motivazionale, della costanza che comporta l'educazione scolastica e ha cominciato non solo a ragionarci sopra ma a fare proposte e ad organizzarsi. Mamadou Diop, Dia Papa Demba, Baba Car, il pugile Ali, la giovane Kumba e tanti altri sono intervenuti proponendo un'azione sistematica di sostegno ai percorsi scolastici dei ragazzi senegalesi e, ha aggiunto il consigliere delegato, Floriano Della Bella, ai percorsi scolastici di altre comunità, inclusi gli italiani. La presenza di tanti ragazzi senegalesi voleva testimoniare l'impegno della comunità senegalese che dalle prossime settimane dovrà trovare le giuste forme organizzative per raggiungere gli obiettivi se non si vuole che le parole restino solo parole. E che i sogni, come li ha chiamati Dia Papa, non restino nel cassetto. I leader della comunità dovranno sostenere il progetto e lavorare anche sul coinvolgimento delle famiglie, se davvero si vuole che il progetto riesca. Ma che l'impegno scolastico paghi lo dimostrava in carne e ossa la presenza in sala di Abdou Diouf. Abdou ha 27 anni, è venuto dal Senegal in Italia a 5 anni, ha studiato nelle scuole italiane, si è laureato in biologia all'università di Firenze, sta facendo la specializzazione in biologia, gioca da oltre 10 anni a pallavolo in squadre di serie B e C, tiene una pagina facebook seguitissima e ha scritto il suo primo libro dal titolo "È sempre estate". E si tratta di un libro che vi garantisco vale la pena di leggere e di cui sono contento di aver prestato le 4 copie che possiede la biblioteca Gronchi ad altrettanti ragazzi che spero riescano ad imitare il percorso di vita di Abdou.
Certo c'è anche bisogno delle istituzioni. Della scuola. Del comune. Dei soldi pubblici. Ma soprattutto c'è bisogno dell'associazionismo sociale, culturale e sportivo. C'è bisogno di insegnanti in pensione che abbiano ancora voglia di dare una mano ai ragazzi, di motivarli, di inserirli nello stesso contesto associativo e di farli crescere.
Ma la comunità senegalese deve dialogare di più con l'associazionismo locale. Solo così realizzerà i sogni di tanti suoi giovani.

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