martedì 18 ottobre 2016

SBN dove va?

SBN resta uno strumento insufficiente per le biblioteche pubbliche. Qualche piccola proposta per migliorarlo

Volevo andare oggi a Firenze per i trent'anni di SBN, il Servizio Bibliotecario Nazionale, di fatto il catalogo elettronico che ci dovrebbe dire se un certo libro è presente o meno sul territorio nazionale e se c'è, dove si trova. Ero attirato dal titolo del convegno organizzato da varie Istituzioni (Regione Toscana in primis), che usa la parola "[ri]cominciare" e parla di "nuove prospettive".
Il lavoro quotidiano mi impedisce di andarci. Peccato!
Se fossi andato, avrei detto che SBN, nell'era di Internet e di Google, nonostante tutti i meriti, resta uno strumento insufficiente per le biblioteche pubbliche italiane.
Per due fondamentali ragioni:
- perchè sostanzialmente scoraggia le adesioni delle singole istituzioni al catalogo SBN;
- e perchè anche le adesioni delle Reti Documentarie ad SBN avvengono nell'impossibilità (concreta) di portarsi dietro i cataloghi elettronici che le Reti hanno accumulato nel tempo (l'alternativa è una migrazione costosissima e quindi irrealizzabile).
In questo modo SBN "ignora" (cioè esclude dal proprio catalogo) diversi milioni di record bibliografici già disponibili presso le singole biblioteche e le singole Reti.
Questo fa sì che oggi in Italia non abbia un catalogo elettronico centralizzato ed unico, presente in internet, ma non adeguato alle esigenze della ricerca bibliografica. Una ricerca che dovrebbe dire a qualunque bibliotecario o a qualunque generico utente che navighi in rete se un determinato libro c'è ed è reperibile nelle biblioteche italiane con una  certezza ragionevole. In realtà chi cerchi libri nelle biblioteche italiane, deve ancora moltiplicare le sue ricerche ed...... avere fortuna.
Ciò accade sostanzialmente perchè l'anarchico e squilibrato sistema bibliotecario italiano (che è un prodotto della storia di questo paese) non è, almeno in parte, compatibile con le rigide impostazioni di SBN.
La rigidità in una certa misura è comprensibile. Un SBN troppo "sporco" e anarchico forse farebbe ridere i puristi, che, almeno in questo caso, hanno avuto la meglio. Un vero SBN italiano, che riflettesse lo stato del sistema bibliotecario italiano, diventerebbe uno strumento poco coerente e con una marea di differenze. Ma almeno ci racconterebbe quasi tutto il nostro patrimonio librario disponibile on line. Cosa che ora non accade.
In realtà qualcosa del genere esisteva. L'aveva creato il CNR tramite il CILEA. Era noto come MAI o AZALAI. E fino a quando è rimasto in piedi  per diversi bibliotecari (per quello che ne so) era più facile trovare un libro su questo speciale METAOPAC AZALAIche su SBN.
Ora che AZALAI, nonostante le promesse, sembra defunto, andare a cercar libri su SBN è un esercizio obbligatorio, ma non sempre produttivo e con esiti certi. Almeno per i bibliotecari delle biblioteche pubbliche.
Mi auguro che nel convegno di Firenze vengano sollevati questi interrogativi.
Mi sembrano buoni spunti da cui partire per "migliorarsi". Anche se va detto che da soli non bastano.
Perchè poi ci vogliono risorse finanziarie, capacità di gestione e volontà politica per attuarli.
E qui.....

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