Una sinistra da rifondare? No, grazie
Un quasi novantenne ma ancora vispetto compagno militante e rigorosamente iscritto prima al pci, poi al pds, poi ai ds, ora al pd e tra un po' staremo a vedere a che cosa, mi ha chiesto cosa pensassi della situazione del pd. Ho domandato se dovevo proprio rispondere. Lui ha accennato di si. Allora ho detto che il pd è un partito con un numero di anime che sono la somma delle vecchie anime già attive nel vecchio pci, nella dc e nel psi (che, come sanno gli anziani appassionati di politica, erano già parecchie). Ma a queste innumerevoli anime, altre, diverse e non sempre concordi se ne sono aggiunte dopo il 1992 nelle varie forze che poi sono confluite nel pd. Per cui oggi il pd è un partito pluralissimo, multiculturale e parecchio discorde. Un'orchestra che non è facile far suonare, producendo suoni armoniosi.
Non so se l'orchestra rimarrà in vita. Essendo un'associazione volontaria.
Ma trovo buffi e sciocchi tutti coloro che nell'ordine:
- ogni settimana vogliono rifondare il pd
- minacciano scissioni per ricostruire non si sa bene quale ennesima forza politica a sx o a dx del pd
- pretendono di sapere qual è la vera anima del pd ed intendono coltivare solo quella
- credono di poter guidare il pd ignorandone le anime e il pluralismo.
Spero poi che questi appassionati militanti e dirigenti del pd col pallino di rifare e di dirigere il pd non facciano il peggiore di tutti gli errori, ovvero distruggere il pd. Distruggerebbero infatti l'ultimo grande partito di massa della tradizione politica italiana. E per me sarebbe come prendere a martellate il Colosseo.
Ma non nutro più così tanta fiducia nella ragione da non pensare che anche il peggio possa accadare. Ma la speranza che il pluralismo e le differenze riescano a cooperare nel pd è l'ultima a morire.
Nessun commento:
Posta un commento