venerdì 18 maggio 2018

Ancora su "Frazioni e Sezioni. Ricordi di scuola e di politica" / di Angelo Frosini, La conchiglia di Santiago (editore), 2018, pp.167, 15€

Ho partecipato a due presentazioni del libro di racconti di Angelo Frosini che il prof di matematica ed ex sindaco di San Miniato ha dedicato alla sua lunga militanza scolastica e politica. La prima iniziata in Sardegna alla fine degli anni '70 si concluderà al Liceo Marconi il 1/9/2018. La seconda, quella politica, che lo ha visto segretario del PCI, PDS, DS di San Miniato e poi sindaco DS e poi PD dal 1999 al 2009, è culminata, temporaneamente, nell'abbandono del PD nel 2017 per approdare a soggetti politici e a schieramenti organizzativi più consoni alla formazione e ai sentimenti egualitari e di sinistra da sempre sostenuti da Angelo Frosini.
Il libro racconta, attraverso 53 racconti, alcuni brevissimi e fulminanti, altri più distesi e allungati, questa doppia vita di professore e di persona impegnata in politica che per dieci anni interrompe l'insegnamento scolastico per amministrare il proprio comune e gestire le relazioni politiche sul territorio.
La scuola che ci restituisce Frosini è quella della relazioni umane. Quella che tratteggia le figure dei presidi e degli allievi, i colleghi e le interazioni che si creano nei passaggi macchina e nelle convivenze lontano da casa. La puntualità nell'arrivare in classe la mattina e nello spostarsi fulmineamente da una classe all'altra al cambio ora. La quasi maniacale puntualità nel correggere i compiti e riportarli in classe pochi giorni dopo la loro compilazione.
Ma nello snocciolare questa storia apparentemente minore della scuola, l'A. tira fuori personaggi e chiama in ballo individui di diverse carature e consistenza: dall'allenatore (e tanti anni fa insegnante di ginnastica) Renzo Ulivieri al cugino di Giancarlo Antonioni, dal suo inesistente "gemello" (che gli serve per prendere in giro alcuni suoi allievi) al dirigente scolastico con cui litiga, urla e poi si riappacifica, su su fino a disegnare, in maniera realistica (nulla del testo dichiara l'A. è inventato) una squadra di colleghi con cui, per periodi brevi o lunghi, ha condiviso la vita scolastica scolastica spicciola.
In parallelo corrono la politica e gli incontri e le battute con D'Alema (sulle tazzine di caffè da non consumare dopo le 15), con Bersani (sui cantuccini di Federigo), con Veltroni (di cui l'A. finse di essere, per un giorno, l'uomo della scorta), con Matteo Renzi (multato dai vigili di San Miniato sulla FIPILI) e con tanti altri. E ancora: tra i racconti spicca quello della partecipazione dell'A. ai funerali di Berlinguer nel 1984, insieme a quello dove ricorda il lavoro di volontario svolto alla festa nazionale del PCI a Tirrenia e le tante feste dell'Unità organizzate e vissute come militante a San Miniato.
Mirabile il raccontino dedicato ad un Andrea Camilleri che lo stesso Frosini iscrive tra gli scrutatori del Partito a San Miniato per consentirgli di votare al referendum contro l'abuso delle pubblicità in TV.
Impossibile citare tutte le chicche che contiene il volume. Tra queste però la storia de "La fila più corta" che porterà l'A. ad iscriversi a matematica dopo aver pensato di fare giurisprudenza e magari entrare nel pool di Mani Pulite emerge per forza emblematica.
La penna di Frosini è lieve, delicata, ironica ed autoironica. La scrittura è scarna, essenziale, coerente, sincera. Onesta. Descrive un mondo ed una storia lunga quarant'anni, quasi sempre col sorriso sulle labbra. Dovendola collocare, dire che sta nel novero del "bozzettismo" toscano, ma con molti livelli di profondità e di letture. E a tratti sa andare oltre.
Bene ha fatto l'editore Andrea Mancini, una volta ricevuti i primi racconti, ad incoraggiare e sostenere le stampa di un opera che, nata forse come omaggio e regalo ai colleghi insegnanti e ai compagni di viaggio, si è rivelata ed è molto, molto, di più di una testimonianza.

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