sabato 5 maggio 2018

Caro Presidente della Repubblica,
dopo le elezioni lei ha solo il compito di trovare l'uomo giusto che costruisca un buon governo e che ottenga la fiducia delle due Camere.
Per questo dopo il primo giro di consultazioni avrebbe dovuto dare mandato all'uomo che le sembrava piu capace di provare a formare un governo e inviarlo a cercare la fiducia del Parlamento, promuovendo un chiaro dibattito politico a Montecitorio e poi al Senato. In quelle sedi tutti i gruppi parlamentari si sarebbero espressi e poi avrebbero votato. Col 51% dei parlamentari favorevoli sarebbe nato il governo. Con un voto meno no.  Se il primo candidato e il primo governo non ce l'avesse fatta, poteva provare con un secondo e con un terzo, chiedendo eventualmente di variare le combinazioni.
Anche in ambito scientifico si procede per prove e tentativi.
Questo percorso è più rispettoso sia del dettato della Costituzione che del fatto che siamo una repubblica parlamentare bicamerale. Per conseguenza il dibattito politico dovrebbe svolgersi prevalentemente in Parlamento, alla luce del sole, e non negli studi televisivi, nelle sedi di partito o sui cellulari. Ma perché questo accada occorre che tutti facciano con precisione la loro parte, definita per altro con chiarezza dalla Costituzione.
Gli italiani, votando, hanno scelto i loro rappresentanti. Ora lei dovrebbe individuare quello che le sembra il candidato migliore, dargli un incarico pieno, valutare le sue proposte di ministri e consentirgli di andare davanti alle Camere.
Il resto è un problema del Parlamento.
Se dopo diversi tentativi il Parlamento non trovasse la soluzione, il problema tornerebbe nelle sue mani. Ma prima faccia misurare qualche candidato con le Aule parlamentari.
Con stima e simpatia
Roberto Cerri

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