Salvini ha perso il braccio di ferro sulla Diciotti e i suoi profughi. Meno male.
L'europa, la magistratura italiana e i vescovi pure italiani lo hanno contretto a darsi una calmata e sono riusciti a convincerlo che lui è il ministro dell'interno ma non è ancora Dio.
Salvini ci ha messo un po' a capire la cosa perché in lui l'azione precede sempre il pensiero. È la sua natura. Il guaio è che a volte il pensiero di Salvini vista l'azione che l'ha preceduto rifiuta di presentarsi perché poi è costretto a sparare balle. Balle come quella sui vescovi italiani che farebbero parte del terzo paese straniero che ha aiutato il povero Salvini a trovare una collocazione provvisoria ad un centinaio di migranti.
Che sia questo il sesto mistero di Fatima?
Forse Di Maio potrebbe chiederlo a Rousseau?
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