I giovani senegalesi organizzano un circolo di autosostegno.
Si chiama Wakanda ed è stata inaugurata stasera in via delle Colline 52, a Pontedera, una sede di riferimento per il gruppo dei senegalesi di seconda generazione. Animati ed incoraggiati da Dia Papa Demba e dalla mediatrice culturale Maguette, sostenuti da Arci, Amministrazione comunale e Regione Toscana, un bel gruppo di ragazzi tra i 18 e i venti anni ha deciso di aprire un circolo dove... provare a fare diverse cose. Intanto avere un luogo per ritrovarsi in autonomia, organizzare un tutoring e ripetizioni scolastiche per i più piccoli, inventarsi progetti culturali, confrontarsi col resto delle comunità, inclusa quella autoctona, presenti nella città di Pontedera. Si tratta di una bella sfida, non c'è che dire, che coinvolge in primo luogo le persone della seconda generazione di migranti, ma che, in qualche modo, tocca anche la prima. Come responsabile della Biblioteca comunale non ho portato solo il mio saluto, non ho raccontato solo cosa la Biblioteca Gronchi può fare per le nuove generazioni, ho detto anche cosa la lettura e lo studio possono fare per gli adulti. Cosa la Biblioteca può fare per le donne immigrate e quali risorse informative può fornire a tutti loro. Non è mai troppo tardi, per nessuno, per cercare di alzare l'asticella della proprie legittime ambizioni: di lavoro, di cultura, di relazioni. Per far crescere il proprio livello di libertà. Certo per aumentare il proprio benessere e la felicità è necessario darsi da fare ed essere motivati a tenere il ritmo. Allenarsi a correre. A cooperare. A partecipare. Per questo agli amici di origine senegalese che stasera affollavano Wakanda dico che li aspetta un discreto lavoro. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, hanno tutti i numeri per farcela
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