Problema: in una biblioteca comunale di cui non faccio il nome, gestita da una quindicina di addetti, bastanti per garantire un orario di apertura settimanale di una cinquantina di ore, vanno in pensione 6 addetti. Un altro addetto lo toglie l'amministrazione per metterlo in un altro ufficio. Capita. Si raccolgono firme contro la paventata riduzione delle aperture della biblioteca. L'opposizione sbraita contro la maggioranza. La maggioranza rassicura l'opinione pubblica.
Si chiede di sapere: è possibile con i pensionamenti e i trasferimenti indicati sopra mantenere l'orario di apertura settimanale di circa 50 ore?
Risposta: SI.
Soluzione n. 1: Il pensionamento di 6 addetti libera sul bilancio comunale oltre 120.000 €. Trasferendo questa somma alla Rete Bibliolandia, quest'ultima, che ha aperto un appalto con un consorzio di cooperative e può spendere la risorsa assegnata, può far fronte alle necessità di personale e consentire le coperture orarie per 50 ore settimanali richieste dal servizio.
Ma... c'è un ma. L'Amministrazione, i sindacati e gran parte dei consiglieri di opposizione a cui appartiene la biblioteca oggetto di questo problema di matematica bibliotecaria non vogliono ricorrere all'esternalizzazione del servizio. E' una posizione legittima. Questo complica il problema?
NO.
C'è una soluzione n.2: basta procedere subito a 6 nuovi concorsi per bibliotecario e solo nel periodo di espletamento dei concorsi (6 mesi? un anno? due anni?) ricorrere alla soluzione n. 1 ovvero all'appalto che sarà interrotto quando entreranno in servizio i vincitori del concorso che verrà bandito. Tutti contenti.
Come finira?
Metta un "mi piace" chi non crede che l'amministrazione titolare della biblioteca del problema adotterà una delle due soluzioni razionali suggerite.
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