mercoledì 15 dicembre 2021

Piantare alberi: una necessità vitale e un bisogno di qualità urbana

Gran bella lezione stasera, quella dell'Arch. Adriano Marsili all'Università del Tempo Libero, di fronte ad una trentina di persone. Una lezione che è partita dalla storia del verde urbano nell'evoluzione della città (con un rapido excursus dalla Roma antica a oggi), per concentrarsi poi sul verde pubblico a Pontedera negli anni tra il 1982 e il 2012, ovvero il periodo in cui lo stesso Marsili ha elaborato e realizzato i principali progetti delle aree verdi cittadine. Un trentennio di intensa attività che ha portato il nostro comune da circa 20.000 mq di verde pubblico a oltre 500.000 mq e alla costruzione del Parco dei Salici, al recupero dei laghi Braccini e dell'area delle ex fornaci della Rotta, nonchè alla realizzazione delle aree verdi di via Galimberti, di via Nenni e all'importante valorizzazione degli argini dell'Era dal ponte sulla Tosco Romagnola fino al cosiddetto terzo ponte. In quei gloriosi trent'anni Pontedera, che nel dopoguerra di verde pubblico scarseggiava, ha realizzato non solo un recupero ma un vero e proprio salto di qualità. Merito di un'amministrazione comunale che ci credeva e della figura del vicesindaco Renzo Remorini, un operaio comunista della Piaggio, che ha sostenuto con fiducia le proposte dell'Ufficio Urbanistico e del suo Architetto di punta che, proprio in questi anni, andava studiando i modelli del verde pubblico delle principali città italiane e progettava adattamenti per la nostra città. Il tutto in un clima culturale in cui anche a Pontedera la cultura ecologista muoveva i primi passi, veniva fondata Legambiente, nasceva una Lista Verde e la città scopriva il piacere delle piste ciclabili, un rapporto di nuovo positivo coi propri argini, con gli orti sociali e altre relazioni di questo tipo. Data la passione ambientale dell'arch. Marsili non sono naturalmente mancate note polemiche sulla maniera in cui è stato manutenuto il verde pubblico negli ultimi dieci anni, sulle ragioni che hanno portato al blocco delle nuove piantumazioni (dal 2012 a oggi il verde pubblico non è cresciuto e semmai si è impoverito, visto che ai tagli degli alberi non è seguita la sostituzione con nuove essenze arboree), sul sistema spesso dissennato delle potature effettuate. Di tutto questo l'Arch. Marsili, che ha una conoscenza del territorio comunale verrebbe da dire zolla per zolla, ha dato spiegazioni e illustrazione per oltre un'ora e mezzo, instaurando col pubblico un dialogo serrato e particolarmente caloroso. Detto questo giova anche ricordare che Pontedera costituisce comunque un comune che soprattutto negli ultimi venti anni del '900 si è impegnato positivamente per affrontare la transizione verde e che in questo inizio del nuovo millennio deve solo ritrovare il passo e l'impegno giusto. Certo, perché questa ripartenza ci sia, servono soggetti sensibili collocati nei posti giusti, ha detto concludendo Marsili. C'è bisogno di tecnici con esperienza di progettazione verde a Palazzo Stefanelli. Di amministratori che li stimolino a misurarsi con questa tipologia di problemi. Infine di un'opinione pubblica meno stralunata di quella che sembra oggi sgambettare per la nostra città; e, forse, di un movimento ambientalista che ritrovi grinta e coraggio.

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