Vendemmia rosso sangue: lo strano caso del morto che parla / Maurizio Castellani (2017, p. 149)
Questo è il secondo giallo di Castellani. Il primo si intitolava "La ventiquattrore: delitto in albergo" (Kimerik, 2015). Ed è una specie di sequel. La storia (analogamente alla prima) si svolge in una pensione/albergo a conduzione familiare, posizionata in un paesino della provincia (Casciana Terme, a tre passi da Pontedera e a quattro da Pisa), dove agisce Marco Vincenti, un albergatore per caso (ex geometra), che si trasforma in detective per vocazione ed astuzia. Attorno al lui, agiscono due amici, un maresciallo acuto ma non troppo delle forze dell'ordine, un paio di donne (una delle quali viene però spedita in vacanza) e altre presenze minori.
All'inizio ci sono il morto, straniero, e una bicicletta.
Il problema che Castellani consegna al suo alter ego Marco Vincenti è quello di capire perchè e chi abbia ucciso il povero ciclista.
Per scoprire tutto questo il lettore dovrà leggere e girare circa 150 pagine. Per invogliarlo e trascinarlo in questa impresa e fargli accertare l'identità dell'assassino, l'autore, che non fa muovere il suo detective dalla pensione, organizza pranzi e cene con gli amici. Sono loro in realtà a gestire l'indagine e a muoversi insieme al maresciallo Bevacqua. Colazioni, cene e pranzi lasciano così colare nel testo, tra un brandello di indagine e un indizio da valutare, chicche di ricette culinarie che l'autore, gaudente e buongustaio, propone con maestria da chef. E mentre prende per la gola lettori e lettrici, inserisce anche riflessioni sulle ramificate relazioni uomo/donna e piccole avventure erotico-sentimentali che alzano il livello di attenzione e fanno scorrere velocemente le pagine.
Il tutto è condito con un'ironia, un gusto della battuta, il piacere di prendere in giro se stesso e i suoi personaggi che danno leggerezza, velocità e la giusta sincopatura al giallo.
Il testo ha anche un piccolo risvolto sociale collegato alla storia del ciclista morto ammazzato.
Direi che nel suo voler essere, per ammissione dello stesso autore, un giallo "popolare", funziona.
Ieri sera il romanzo è stato presentato a Pontedera, alla sala Carpi, alla presenza di una quarantina di pontederesi. Quasi tutti doc. Come l'autore, il quale prima di mettersi a scrivere faceva (e fa) tutt'altro. E anche per questo costituisce una piacevole sorpresa.
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