venerdì 31 luglio 2020

Se Bresci non avesse ucciso Re Umberto, magari l'Italia non entrava in guerra... o non diventava fascista

Ragionando con un amico anarchico dell'assassinio del Re Umberto I (29 luglio 1900), ho pensato che in fondo l'anarchico Bresci con le sue rivolverate non aveva solo spostato la corona regale da una testa all'altra, ma aveva messo al centro della storia nazionale un personaggio molto diverso dall'altro (Vittorio Emanuele III non era certo suo padre per carattere, personalità e, diciamocelo, capacità politica).
Mi sono quindi domandato se questo spostamento di corona sia stato giovevole per il popolo italiano, e me lo sono chiesto perchè magari se Umberto I fosse sopravvissuto, con la corona sulla testa, fino alla prima guerra mondiale forse non avrebbe rovesciato gli accordi della Triplice (che aveva personalmente sostenuto) e non avrebbe mai avallato gli accordi di Londra. Forse non se la sarebbe sentita di venir meno agli accordi presi con la Germania e l'Austria e l'Italia sarebbe probabilmente rimasta neutrale, forse approfittando delle circostanze per ottenere pacificamente quello che fu conquistato a carissimo prezzo: centinaia di migliaia di morti, milioni di feriti, milioni di traumatizzati per la guerra.
Forse un'Italia umbertina che fosse durata fino agli anni venti del '900, pari ad un regno di quaranta anni, non solo non ci avrebbe portato in guerra, ma nemmeno ci avrebbe avviato verso il fascismo; perchè magari se qualcosa come il fascismo si fosse comunque presentato sulla scena politica italiana il Re avrebbe potuto risolverlo dichiarando lo stato d'assedio e bloccando la marcia su Roma con l'esercito. E' ovvio che una ipotesi del genere non si può dimostrare. Ma non si può neppure escludere. Le personalità contano nella storia. A meno di voler ricadere in un determinismo, dove tutto è frutto di ingranaggi su cui i singoli non hanno alcun potere. 

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