Un'idea platonica di biblioteca: e poi?
Così ad es. può accadere che la Biblioteca Universitaria di Pisa (che è dello Stato) sia aperta parzialmente e al lumicino dal 2012 e non si sappia quando riaprirà in modalità normale e in una sede adeguata.
Che la Biblioteca SMS comunale di Pisa sia aperta con orari inadeguati per un città universitaria con ca. 100.000 abitanti.
Che la ex biblioteca provinciale sempre di Pisa (data in concessione a soggetti privati) proceda alla buona.
E che le singole biblioteche universitarie sempre di Pisa si muovano come possono.
Il tutto con pochi mugugni da parte dell'opinione pubblica pisana e degli stessi lettori, studenti, docenti e utenti.
Il tutto nell'assenza di interesse delle forze politiche locali.
E con scarsa e incostante attenzione da parte degli organi di informazione (cartacei ed elettronici) locali.
Se anche i bibliotecari avessero una perfetta idea platonica di cosa dovrebbe essere e come dovrebbe funzionare una biblioteca pubblica chi può ragionevolmente pensare che la situazione bibliotecaria pisana cambierebbe?
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