venerdì 26 agosto 2022

Biblio Gronchi. Continua ad essere chiusa. Al 7 Sois solo un simulacro triste e solitario di servizi minimali.

 Sono stato allo spazio del 7 Sois. Mi rifiuto di chiamarlo biblioteca. Sarebbe come chiamare ospedale una stanza con tre o quattro letti, senza pazienti e coi medici che girottolano senza avere medicine, né strumenti per curare. E’ vero: il servizio di interprestito funziona. Coi libri delle altre biblioteche della Rete Bibliolandia e del resto della Toscana. Ma tutto il resto non c’è. A cominciare dal patrimonio chiuso nella Biblio Gronchi: 50.000 volumi circa, inclusi i preziosi libri della biblioteca ragazzi.

Non a caso i cinque tavolini immagino recuperati dall’ex bar anche stamani, come tre giorni fa, erano vuoti. Di studenti, che non trovano in questo ex magazzino né impianti elettrici, né wifi per i loro computer, neppure l’ombra. E una biblioteca che intenda attrarre i giovani (e, ormai, anche una parte degli anziani) deve avere tavoli attrezzati e wifi disponibile. Per questo anche stamani (come tre giorni fa) ho trovato al 7 Sois più personale di servizio che utenti. Una tristezza.

Anche l’aria del 7 Sois è allo stato naturale. Ora calda e non condizionata. Fredda, quando verrà il freddo.

I libri della Gronchi restano nella sede inavvicinabile. La sezione di libri locali con le sue opere uniche è quindi tutta non consultabile e non prestabile.

La verità è che al 7 Sois non è stato traslocato un bel nulla, se non i libri che sono in rientro dai prestiti.

Il personale (tutti miei ex colleghi) m’è parso parecchio sconsolato. Tutti che cercavano di darsi un tono. Di mostrarsi speranzosi. Che altro potrebbero fare? Provano a muoversi, anche se mancano pc e wifi anche per loro. E i libri. E soprattutto il pubblico.

Del resto la biblioteca ragazzi è uno striminzito angolino desolato. L’esatto contrario di come dovrebbe essere una allegra biblioteca ragazzi e come è lo spazio allestito dentro la Gronchi.

L’archivio storico è chiuso.

Anche la sezione riviste è chiusa.

L’ex magazzino Piaggio, mai veramente ristrutturato e infrastruttuto, sembra un luogo per terremotati e profughi. Che desolazione!

Ma non durerà tanto questa situazione, bocia il capitano Achab. Però non dice quando riaprirà la sede della Biblioteca Gronchi. Mi sbaglierò, ma ipotizzo che Palazzo Stefanelli non abbia più l’assoluto controllo della nave. Ora il pallino ce l’hanno le ditte fornitrici e i vigili del fuoco responsabili della sicurezza.

Ma il servizio bibliotecario pontederese è stato dunque chiuso per un autogol clamoroso dell’Amministrazione comunale? Non saprei dirlo.

Mi viene il sospetto che la chiusura (oltre che ai distacchi dal soffitto e all’insicurezza delle colonne) sia legata anche alle terribili bollette del gas che immagino stiano grandinando anche sul Comune di Pontedera (e il riscaldamento e il raffreddamento della biblioteca rappresentano sicuramente una bella pisola).

Solo il tempo ci permetterà di capire.

Nel frattempo uno dei servizi culturali simbolo di questa città è pressoché azzerato e l’Amministrazione non dice fino a quando durerà questa situazione, né come sarà risolta.

PS

Sottolineo che l’interprestito librario funziona al 7 Sois. E chi ha voglia di leggere può ordinare i libri via opac, per telefono o andando al 7 Sois e poi recarsi al 7 Sois per ritirare libri provenienti dalle altre biblioteche toscane. Meglio che niente!

domenica 21 agosto 2022

Biblio Gronchi. Attivati pochi servizi collaterali. Riapertura vera, non pervenuta

 

Diversamente da quanto affermato nel comunicato ufficiale pubblicato oggi sul sito internet del Comune e ripreso da quotidiani locali e testate online, Biblio Gronchi resta chiusa per la maggior parte dei suoi servizi e delle sue collezioni. In concreto vengono infatti raffazzonate solo poche attività al 7Sois e in qualche altro luogo, mentre il grosso del personale (incluso quello in appalto) della biblioteca viene nascosto presso la sede dell'Unione Valdera.

Nel frattempo:
1. La prestigiosa biblioteca ragazzi resta chiusa.
2 Le oltre 50000 opere della sede centrale Biblioteca sono indisponibili per i pontederesi e per le biblioteche della Rete Bibliolandia.
3. I volumi della sezione locale, con le opere di Dino Carlesi e di molti illustri concittadini, restano indisponibili.
4. Le collezioni delle riviste e delle ultime annate non consultabili.
5. La sala conferenze utilizzata anche da molte associazioni per circa 150 aventi l'anno resta chiusa.
6. L'archivio storico locale, con le preziose collezioni fotografiche del Centro Andrea da Pontedera creato da Mario Lupi, chiuso al pubblico.
7. Il delizioso mercatino del libro usato, frequentato da diversi appassionati,me compreso, inagibile.
Riassunto: la chiusura della biblioteca rappresenta un costoso disastro culturale se non si costruirà rapidissimamente il tunnel sicuro che la renderà di nuovo accessibile. In particolare la chiusura costituisce un pericolo grave perché le persone si disabituano alla cultura. E sulla costruzione del tunnel invece il comunicato non dice un bel nulla. Anzi l'Amministrazione sembra narcisisticamente innamorata delle soluzioni raffazzonate che riesce a imbastire. Roba da non credere.
Speriamo che quei Maradona della gestione pubblica che guidano Palazzo Stefanelli capiscano l'urgenza di riaprire la vera biblio Gronchi.
Oppure auguriamoci che gli utenti della biblioteca li aiutino a capire.

sabato 20 agosto 2022

BIBLIO GRONCHI. La chiusura sarà lunga e si prepara uno spezzatino pasticciato di servizi.

 La mortificante chiusura della biblioteca, a causa di prevedibili e già avvenuti negli ultimi anni crolli di parti delle colonne e delle coperture degli edifici ex Piaggio sui parcheggi annessi alla Gronchi, purtroppo continua. Ora la situazione diventa anche pasticciata e rischia di durare parecchio.

L’assessore che voleva tenere aperta la biblioteca anche d’agosto oggi comunica che… non sa quando riaprirà la grande biblioteca. Sai la novità! Ma aggiunge in una dichiarazione apparsa stamani, in cronaca, su “La Nazione” e su “Il Tirreno” e poi su QuiNewsValdera che per venire incontro agli utenti si procederà con uno SPEZZATINO dei servizi. Non si smembrerà la biblioteca, si apriranno un po’ di sale lettura qua e là (al 7 Sois, ad es. e in altri luoghi). Ma non si dice come funzionerà tutto questo, né soprattutto fino a quando durerà questo spezzatino culturale, segno di una efferata insensibilità culturale.

Questa ulteriore comunicazione da parte dell’Amministrazione mi induce ad altre riflessioni.

Punto 1. Per poter tornare a riaprire la Gronchi occorre un temporaneo accesso sicuro alla Biblioteca (in attesa di intervenire in via definitiva sulle struttura). Questo vuol dire costruire un TUNNEL sicuro contro i crolli che parta dal viale Piaggio e arrivi alla porta della biblioteca e consenta a utenti e personale di passare da viale Piaggio alla biblioteca. Una struttura relativamente semplice come ce ne sono lungo marciapiedi pontederesi grazie al bonus casa. Ma creare un TUNNEL in sicurezza per gli utenti e dipendenti sembra che non sarà un’operazione rapida. Ok, ma quando sarà pronto? Settembre? Ottobre? Novembre? Il prossimo anno? Il prossimo mandato amministrativo? Su questa domanda, buio pesto. L’assessore non risponde. Eppure è il cuore del problema.

Punto 2, in attesa del Tunnel si promettono AULE studio. Dove? Bah, un po’ qui e un po’ la per la città. Ma i tavoli di questi spazi improvvisati avranno “prese elettriche” per i computer e i cellulari degli utenti? E gli spazi saranno coperti da “servizi wifi” come nella modernissima biblio Gronchi? Eh, belle domande. Peccato che anche a queste l’assessore di cui sopra non risponda.

Punto 3. E la biblioteca ragazzi? Una delle più importanti della Regione che fine farà? Verrà trasferita anche questa da qualche parte? O resterà chiusa? Risposta non pervenuta. Dice l'assessore che caldo, freddo e pioggia permettendo si leggeranno un po’ di libri nei parchi. Sai quale innovativa rivoluzione culturale!

Punto 4. E l’archivio storico comunale? Sarà chiuso fino alla riapertura dei servizi della Biblioteca di cui al punto 1? Risposta non pervenuta.

Punto 5. E i 10 bibliotecari e archivisti che tutti i giorni lavoravano in biblioteca faranno tutti i custodi dei nuovi spazi spezzatino, visto che non potranno avere a disposizione le collezione su cui lavorare? Dal comunicato apparso poco fa su QuiNewsValdera pare che saranno in gran parte trasferiti all’Unione Valdera. Ma a fare cosa? Lavoreranno ai computer? Ma su cosa? Si potrà chiamarli per consulenze? Avranno telefoni? Mah?

Punto 6. E i 60.000 volumi della biblioteca Gronchi saranno resi disponibili per il prestito? Si potranno prendere e portarseli a casa? Dopo aver letto gli articoli di Nazione e Tirreno confesso di non averlo capito. Dal comunicato apparso su QNV parrebbe di sì. Ma mi domando: per “prestarli” agli utenti anche in una sede come il 7 Sois, bisogna pure che qualche dipendente o operatore di cooperativa o membro della protezione civile li vada a prendere dentro la Biblioteca Gronchi, ma… per andarci occorre che sia garantito anche al dipendente o alla protezione civile un TUNNEL sicuro. O basterà un casco da minatori? Oppure ci saranno operatori speciali che potranno passare senza sicurezza sotto i parcheggi? E se è così, riceveranno un’indennità rischio? In assenza di casco e operatori speciali, come nel gioco dell’oca, si torna al punto 1.

Annotazione: ma un’amministrazione comunale che in un anno ha costruito e infrastrutturato una nuova scuola per un migliaio di studenti su una superficie di 5 o 6000 mq, sia pure partendo da un edificio parzialmente costruito, possibile che in un mese non riesca a costruire un tunnel di 40 metri di lunghezza? E allora non può farlo o non vuole?

Difficile rispondere a questa domanda.

Quello che sembra è che l’Amministrazione con tutto il suo almanaccare sulla faccenda delle colonne e delle coperture dei 2 parcheggi vicini alla Biblioteca si sia incartata e per ora non sia riuscita a (o non abbia voluto) risolvere nulla e lo spezzatino dei servizi serva per buttare fumo sugli utenti e sull’opinione pubblica.

L’esito è che tutto questo tramestio amministrativo ha travolto anche un servizio importante come quello bibliotecario, al quale la gestione improvvisata certo non gioverà.

E la cosa più preoccupante di tutte è proprio la questione del mancato tunnel in sicurezza di accesso alla biblioteca. Mi pare infatti strano pensare ad un’amministrazione che chiede un parere all’Università di Pisa sullo stato di coperture e colonne dei parcheggi ex Piaggio (conoscendo lo stato di degrado delle strutture che sono state a lungo transennate, in vari punti, in questi anni) non abbia immaginato che l’Università di Pisa (di cui pure per ora l’Amministrazione si rifiuta di tirar fuori la relazione che speriamo però almeno l’opposizione di centro destra riesca ad procurarsi e a rendere fruibile ai cittadini) avrebbe concluso che i parcheggi erano insicuri.

Mi resta difficile pensare che gli amministratori che guidano Palazzo Stefanelli (scottati da due pareri ricevuti che li hanno costretti, negli ultimi anni, a chiudere l’asilo di via Corridoni e le scuole di piazza Garibaldi) non si aspettassero, nel chiedere all’Università di Pisa, di ricevere un parere che li costringesse a chiudere i parcheggi; e mi pare strano che aspettandosi questo esito non si siano apprestati a costruire un tunnel di accesso alla biblioteca. Sì, mi pare strano.

Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma ci si indovina. Gli si può dare torto?

domenica 14 agosto 2022

Biblio Gronchi Ko. Un appello ai lettori

Pochi giorni dopo che un assessore aveva annunciato alla stampa che Biblio Gronchi sarebbe rimasta aperta per tutto il mese di agosto, paff!, il Sindaco l'ha chiusa con l'ordinanza 49/2022 (basata su due documenti analitici che non risultano reperibili sul sito internet del Comune), temendo il cedimento di qualche pezzo delle vecchie strutture Piaggio che insistono sui due parcheggi laterali alla biblio Gronchi e al Museo Piaggio, utili anche ai pendolari che utilizzano il treno. Sono stati così bloccati le sale lettura, i prestiti librari, i servizi di consultazione anche archivistica, la lettura di quotidiani e riviste, l'accesso alla biblioteca ragazzi: non proprio una gran figura per una città che non solo ha speso 6 milioni di euro per avere un servizio bibliotecario moderno (e ne spende almeno altri 500.000 all'anno per gestirlo), ma che si candida, con altri centri della Valdera, a capitale italiana della cultura per uno dei prossimi anni. Obiettivo della chiusura improvvisa, ma non imprevedibile (vista la notoria fatiscenza delle coperture dei parcheggi sopra citati), ipotizzo sia, oltre le ragioni di sicurezza che avevano moltoplicato nel tempo i transennamenti esterni alla biio, il desiderio di accreditare e sollecitare presso i gestori dei fondi del PNRR l'approvazione dell'intervento sulla sicurezza dei parcheggi come opera da finanziare con urgenza e con il massimo dei soldi possibili.

Quindi auguriamoci che i decisori del PNRR ci vogliano bene e ci assegnino davvero risorse importanti. 

Ma nell'attesa di fondi e interventi la biblioteca dovrà ripartire e garantire i suoi servizi. Si spera percio' che entro settembre sia messo in piedi un TUNNEL protetto per l'accesso del personale, degli utenti e dei fornitori alla biblioteca.

Inoltre Biblio Gronchi dovrebbe garantire la gestione dell'interscambio di Bibliolandia ovvero il transito di libri verso tutte le altre biblioteche della rete provinciale e verso le reti di Empoli e Pistoia, con le quali Bibliolandia forma un sistema di prestito integrato. Oppure tale funzione di interscambio andrà passata ad un'altra biblioteca della Rete.

Ancora: biblio Gronchi dovrebbe garantire anche il prestito librario con le numerose biblioteche pontederesi ed in particolare con quelle delle scuole superiori.

Biblio Gronchi è infatti anche il polmone di un complesso sistema bibliotecario che riguarda l'intera città e coivolge le sue numerose piccole biblioteche.

Per questo chiuderla così, dopo che sotto questi stessi pilastri dei parcheggi è passato recentemente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fa male al cuore oltre a produrre danni seri a molti utenti.

Per questo è molto importante che i lettori e gli utenti non si lascino prendere dal fatalismo o dallo sconforto e chiedano a viva voce certezza di tempi sul ripristino di tutti i servizi. 

Per quanto mi riguarda, come semplice utente della Biblioteca, mi piacerebbe che:

- l'Amministrazione comunale rendesse pubblici sul sito del comune i due documenti (di Unipisa e dell'Ufficio tecnico comunale) che supportano l'ordinanza di chiusura della biblioteca. Nell'era della trasparenza amministrativa un'amministrazione moderna non può costringere giornalisti e semplici cittadini a ricorrere all'accesso agli atti per sapere come stanno esattamente le cose;

- che fosse indicata una tempistica più precisa del ripristino della funzionalità dei servizi bibliotecari;

- che fosse reso noto il piano di risistemazione e ripristino dei parcheggi con il cronoprogramma (di massima) previsto, immagino, dalla domanda fatta o da fare, se non ho capito male, per l'accesso ai fondi del PNRR 

Scrivo questo perché a Pisa dopo 10 anni dalla chiusura e dal parziale ridislocamento della biblioteca della Sapienza gli studenti e i lettori pisani sono sempre lì che aspettano il ripristino della sede e dei servizi.

Da lettore, utente e cittadino, mi auguro proprio che non fare la stessa fine.