Diversamente da quanto affermato nel comunicato ufficiale pubblicato oggi sul sito internet del Comune e ripreso da quotidiani locali e testate online, Biblio Gronchi resta chiusa per la maggior parte dei suoi servizi e delle sue collezioni. In concreto vengono infatti raffazzonate solo poche attività al 7Sois e in qualche altro luogo, mentre il grosso del personale (incluso quello in appalto) della biblioteca viene nascosto presso la sede dell'Unione Valdera.
Nel
frattempo:
1.
La prestigiosa biblioteca ragazzi resta chiusa.
2
Le oltre 50000 opere della sede centrale Biblioteca sono
indisponibili per i pontederesi e per le biblioteche della Rete
Bibliolandia.
3.
I volumi della sezione locale, con le opere di Dino Carlesi e di
molti illustri concittadini, restano indisponibili.
4.
Le collezioni delle riviste e delle ultime annate non
consultabili.
5.
La sala conferenze utilizzata anche da molte associazioni per circa
150 aventi l'anno resta chiusa.
6.
L'archivio storico locale, con le preziose collezioni fotografiche
del Centro Andrea da Pontedera creato da Mario Lupi, chiuso al
pubblico.
7.
Il delizioso mercatino del libro usato, frequentato da diversi
appassionati,me
compreso,
inagibile.
Riassunto:
la chiusura della biblioteca rappresenta un costoso disastro
culturale se non si costruirà rapidissimamente il tunnel sicuro che
la renderà di nuovo accessibile. In particolare la chiusura
costituisce un pericolo grave perché le persone si disabituano alla
cultura. E sulla costruzione del tunnel invece il comunicato non dice
un bel nulla. Anzi l'Amministrazione sembra narcisisticamente
innamorata delle soluzioni raffazzonate che riesce a imbastire. Roba
da non credere.
Speriamo
che quei Maradona della gestione pubblica che guidano Palazzo
Stefanelli capiscano l'urgenza di riaprire la vera biblio
Gronchi.
Oppure
auguriamoci che gli utenti della biblioteca li aiutino a capire.
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