Sono stato allo spazio del 7 Sois. Mi rifiuto di chiamarlo biblioteca. Sarebbe come chiamare ospedale una stanza con tre o quattro letti, senza pazienti e coi medici che girottolano senza avere medicine, né strumenti per curare. E’ vero: il servizio di interprestito funziona. Coi libri delle altre biblioteche della Rete Bibliolandia e del resto della Toscana. Ma tutto il resto non c’è. A cominciare dal patrimonio chiuso nella Biblio Gronchi: 50.000 volumi circa, inclusi i preziosi libri della biblioteca ragazzi.
Non a caso i cinque tavolini immagino recuperati dall’ex bar anche stamani, come tre giorni fa, erano vuoti. Di studenti, che non trovano in questo ex magazzino né impianti elettrici, né wifi per i loro computer, neppure l’ombra. E una biblioteca che intenda attrarre i giovani (e, ormai, anche una parte degli anziani) deve avere tavoli attrezzati e wifi disponibile. Per questo anche stamani (come tre giorni fa) ho trovato al 7 Sois più personale di servizio che utenti. Una tristezza.
Anche l’aria del 7 Sois è allo stato naturale. Ora calda e non condizionata. Fredda, quando verrà il freddo.
I libri della Gronchi restano nella sede inavvicinabile. La sezione di libri locali con le sue opere uniche è quindi tutta non consultabile e non prestabile.
La verità è che al 7 Sois non è stato traslocato un bel nulla, se non i libri che sono in rientro dai prestiti.
Il personale (tutti miei ex colleghi) m’è parso parecchio sconsolato. Tutti che cercavano di darsi un tono. Di mostrarsi speranzosi. Che altro potrebbero fare? Provano a muoversi, anche se mancano pc e wifi anche per loro. E i libri. E soprattutto il pubblico.
Del resto la biblioteca ragazzi è uno striminzito angolino desolato. L’esatto contrario di come dovrebbe essere una allegra biblioteca ragazzi e come è lo spazio allestito dentro la Gronchi.
L’archivio storico è chiuso.
Anche la sezione riviste è chiusa.
L’ex magazzino Piaggio, mai veramente ristrutturato e infrastruttuto, sembra un luogo per terremotati e profughi. Che desolazione!
Ma non durerà tanto questa situazione, bocia il capitano Achab. Però non dice quando riaprirà la sede della Biblioteca Gronchi. Mi sbaglierò, ma ipotizzo che Palazzo Stefanelli non abbia più l’assoluto controllo della nave. Ora il pallino ce l’hanno le ditte fornitrici e i vigili del fuoco responsabili della sicurezza.
Ma il servizio bibliotecario pontederese è stato dunque chiuso per un autogol clamoroso dell’Amministrazione comunale? Non saprei dirlo.
Mi viene il sospetto che la chiusura (oltre che ai distacchi dal soffitto e all’insicurezza delle colonne) sia legata anche alle terribili bollette del gas che immagino stiano grandinando anche sul Comune di Pontedera (e il riscaldamento e il raffreddamento della biblioteca rappresentano sicuramente una bella pisola).
Solo il tempo ci permetterà di capire.
Nel frattempo uno dei servizi culturali simbolo di questa città è pressoché azzerato e l’Amministrazione non dice fino a quando durerà questa situazione, né come sarà risolta.
PS
Sottolineo che l’interprestito librario funziona al 7 Sois. E chi ha voglia di leggere può ordinare i libri via opac, per telefono o andando al 7 Sois e poi recarsi al 7 Sois per ritirare libri provenienti dalle altre biblioteche toscane. Meglio che niente!
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