La mortificante chiusura della biblioteca, a causa di prevedibili e già avvenuti negli ultimi anni crolli di parti delle colonne e delle coperture degli edifici ex Piaggio sui parcheggi annessi alla Gronchi, purtroppo continua. Ora la situazione diventa anche pasticciata e rischia di durare parecchio.
L’assessore che voleva tenere aperta la biblioteca anche d’agosto oggi comunica che… non sa quando riaprirà la grande biblioteca. Sai la novità! Ma aggiunge in una dichiarazione apparsa stamani, in cronaca, su “La Nazione” e su “Il Tirreno” e poi su QuiNewsValdera che per venire incontro agli utenti si procederà con uno SPEZZATINO dei servizi. Non si smembrerà la biblioteca, si apriranno un po’ di sale lettura qua e là (al 7 Sois, ad es. e in altri luoghi). Ma non si dice come funzionerà tutto questo, né soprattutto fino a quando durerà questo spezzatino culturale, segno di una efferata insensibilità culturale.
Questa ulteriore comunicazione da parte dell’Amministrazione mi induce ad altre riflessioni.
Punto 1. Per poter tornare a riaprire la Gronchi occorre un temporaneo accesso sicuro alla Biblioteca (in attesa di intervenire in via definitiva sulle struttura). Questo vuol dire costruire un TUNNEL sicuro contro i crolli che parta dal viale Piaggio e arrivi alla porta della biblioteca e consenta a utenti e personale di passare da viale Piaggio alla biblioteca. Una struttura relativamente semplice come ce ne sono lungo marciapiedi pontederesi grazie al bonus casa. Ma creare un TUNNEL in sicurezza per gli utenti e dipendenti sembra che non sarà un’operazione rapida. Ok, ma quando sarà pronto? Settembre? Ottobre? Novembre? Il prossimo anno? Il prossimo mandato amministrativo? Su questa domanda, buio pesto. L’assessore non risponde. Eppure è il cuore del problema.
Punto 2, in attesa del Tunnel si promettono AULE studio. Dove? Bah, un po’ qui e un po’ la per la città. Ma i tavoli di questi spazi improvvisati avranno “prese elettriche” per i computer e i cellulari degli utenti? E gli spazi saranno coperti da “servizi wifi” come nella modernissima biblio Gronchi? Eh, belle domande. Peccato che anche a queste l’assessore di cui sopra non risponda.
Punto 3. E la biblioteca ragazzi? Una delle più importanti della Regione che fine farà? Verrà trasferita anche questa da qualche parte? O resterà chiusa? Risposta non pervenuta. Dice l'assessore che caldo, freddo e pioggia permettendo si leggeranno un po’ di libri nei parchi. Sai quale innovativa rivoluzione culturale!
Punto 4. E l’archivio storico comunale? Sarà chiuso fino alla riapertura dei servizi della Biblioteca di cui al punto 1? Risposta non pervenuta.
Punto 5. E i 10 bibliotecari e archivisti che tutti i giorni lavoravano in biblioteca faranno tutti i custodi dei nuovi spazi spezzatino, visto che non potranno avere a disposizione le collezione su cui lavorare? Dal comunicato apparso poco fa su QuiNewsValdera pare che saranno in gran parte trasferiti all’Unione Valdera. Ma a fare cosa? Lavoreranno ai computer? Ma su cosa? Si potrà chiamarli per consulenze? Avranno telefoni? Mah?
Punto 6. E i 60.000 volumi della biblioteca Gronchi saranno resi disponibili per il prestito? Si potranno prendere e portarseli a casa? Dopo aver letto gli articoli di Nazione e Tirreno confesso di non averlo capito. Dal comunicato apparso su QNV parrebbe di sì. Ma mi domando: per “prestarli” agli utenti anche in una sede come il 7 Sois, bisogna pure che qualche dipendente o operatore di cooperativa o membro della protezione civile li vada a prendere dentro la Biblioteca Gronchi, ma… per andarci occorre che sia garantito anche al dipendente o alla protezione civile un TUNNEL sicuro. O basterà un casco da minatori? Oppure ci saranno operatori speciali che potranno passare senza sicurezza sotto i parcheggi? E se è così, riceveranno un’indennità rischio? In assenza di casco e operatori speciali, come nel gioco dell’oca, si torna al punto 1.
Annotazione: ma un’amministrazione comunale che in un anno ha costruito e infrastrutturato una nuova scuola per un migliaio di studenti su una superficie di 5 o 6000 mq, sia pure partendo da un edificio parzialmente costruito, possibile che in un mese non riesca a costruire un tunnel di 40 metri di lunghezza? E allora non può farlo o non vuole?
Difficile rispondere a questa domanda.
Quello che sembra è che l’Amministrazione con tutto il suo almanaccare sulla faccenda delle colonne e delle coperture dei 2 parcheggi vicini alla Biblioteca si sia incartata e per ora non sia riuscita a (o non abbia voluto) risolvere nulla e lo spezzatino dei servizi serva per buttare fumo sugli utenti e sull’opinione pubblica.
L’esito è che tutto questo tramestio amministrativo ha travolto anche un servizio importante come quello bibliotecario, al quale la gestione improvvisata certo non gioverà.
E la cosa più preoccupante di tutte è proprio la questione del mancato tunnel in sicurezza di accesso alla biblioteca. Mi pare infatti strano pensare ad un’amministrazione che chiede un parere all’Università di Pisa sullo stato di coperture e colonne dei parcheggi ex Piaggio (conoscendo lo stato di degrado delle strutture che sono state a lungo transennate, in vari punti, in questi anni) non abbia immaginato che l’Università di Pisa (di cui pure per ora l’Amministrazione si rifiuta di tirar fuori la relazione che speriamo però almeno l’opposizione di centro destra riesca ad procurarsi e a rendere fruibile ai cittadini) avrebbe concluso che i parcheggi erano insicuri.
Mi resta difficile pensare che gli amministratori che guidano Palazzo Stefanelli (scottati da due pareri ricevuti che li hanno costretti, negli ultimi anni, a chiudere l’asilo di via Corridoni e le scuole di piazza Garibaldi) non si aspettassero, nel chiedere all’Università di Pisa, di ricevere un parere che li costringesse a chiudere i parcheggi; e mi pare strano che aspettandosi questo esito non si siano apprestati a costruire un tunnel di accesso alla biblioteca. Sì, mi pare strano.
Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma ci si indovina. Gli si può dare torto?
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