Le relazioni internazionali tra gli stati dipendono dai “pesi specifici” dei singoli stati, dalle loro relazioni storiche e dalle vicinanze geografiche. E i “pesi specifici” dei singoli stati sono determinati da molti fattori: forza economica, forza militare, ricchezza del paese, compattezza politica, democraticità, demografia, cultura, livelli di istruzione, ecc.
Ora il dilemma di Zelenski e più in generale dell’Ucraina è se essere un satellite di Putin (che se potesse farebbe fuori Zelenski anche fisicamente e riporterebbe l’Ucraina sotto il diretto dominio russo) oppure un vassallo di Trump (che se potesse, come ha dimostrato l’incontro alla casa Bianca, Zelenski lo farebbe fuori anche lui e comunque con l’accordo sulle terre rare ha mostrato di volerlo tenere in una posizione di ostentata sudditanza per ricattarlo).
L’unica certezza è che una piena sovranità l’Ucraina farà fatica ad averla. Perché la sua storia secolare è avvinghiata a quella russa che è il suo invadente e aggressivo vicino di casa. Perché il suo “peso specifico” è modesto, soprattutto dopo la cessione delle armi atomiche ai russi.
Purtroppo la precaria autonomia dell’Ucraina, che le è stata regalata solo dal crollo dell’URSS, si è ulteriormente ridotta nel momento in cui la Russia ha deciso di invaderla per impedirle di legarsi all’Unione Europea e quindi agli Stati Uniti (con l’adesione alla NATO).
Per resistere alla perdita di sovranità, l'attuale leadership Ucraina si è dovuta impegnare in una guerra coi russi e ha dovuto farsi aiutare da altri stati con un peso specifico paragonabile o superiore a quello russo. Perciò si è trasformata in vassallo degli Usa e degli Europei (UE + UK).
Così facendo però le sorti del complicato conflitto russo-ucraino (e dell’autonomia ucraina) sono finite nelle mani degli americani (oltre che dei russi, ovviamente).
E l’Europa?
L'Europa, coi suoi 27 leader, continua a sostenere l'autonomia ucraina contro la Russia. Ma l’UE non ha l’unità politica necessaria per fronteggiare i russi, non ha la cattiveria nazionalista di russi, nè ha la forza militare dei russi, avendo per fortuna sospeso in molti suoi stati, da oltre venti anni, la leva maschile obbligatoria: una bellissima scelta di disarmo (ideologico e organizzativo), unilaterale, senza precedenti nella storia europea.
La conseguenza di tutto ciò è che l’Europa, nonostante tutte le chiacchiere dei suoi 27 leader più Ursula e l’esterno Keir, deve a sua volta chiedere aiuto agli Usa (dei quali è lei stessa a tutti gli effetti un vassallo) per garantire la difesa dell’Ucraina (e anche la propria) e per contrastare i comportamenti aggressivi della Russia.
Gli Usa, che di capacità militare ne hanno da vendere, si prestano a fare i protettori di Ucraini e Europei. Ma con Trump presidente intendono farlo a modo loro e trarne il maggior guadagno possibile. La security è un servizio strategico che si paga. E caro.
Il resto è una conseguenza.
Nessun commento:
Posta un commento