Edward W. Said / Dire la verità. Gli intellettuali e il potere (Feltrinelli, 1995, p. 125)
Gran bel libro sul ruolo degli intellettuali e sul loro rapporto con la verità e, soprattutto, col Potere. Riflessioni interessanti, intelligenti e colte che stimolano il pensiero. Per Said (in intellettuale americano ma di origine palestinese), l'intellettuale per eccellenza è quello che opera per mostrare tutti i giorni la nudità e la non sacralità del potere, di tutti i poteri, quello religioso incluso. E' un lavoratore dell'ingegno al soldo della "verità" e non di un "padrone". Sono pagine dense quelle che ci regala la riflessione di Edward W. Said e, benchè scritte nei primi anni '90 del '900 (ovvero sostanzialmente prima dell'avvento di Internet), ancora estremamente attuali. Meritano di essere lette. Tra i miti di Said ovviamente un elenco degli intellettuali "contro": da Gramsci a Sartre su su fino a Foucault. Qua e là anche opinioni discutibili, come il ruolo volutamente da "dilettante" di questo tipo di intellettuale in contrapposizione con l'intellettuale "specializzato" e quindi disposto a vendere la propria prestazione professionale al Potere. Ma, sostanzialmente, un libro da cui si impara. Molto.
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