lunedì 21 ottobre 2019

Venti anni del Museo della Scrittura di San Miniato

Ho partecipato sabato 19 ottobre ad un compleanno speciale: quello del Museo della Scrittura. Oggetto molto particolare, alloggiato in un grande capannone industriale di San Miniato Basso. Conosciuto ed usato dal mondo della scuola, ma ignorato dal grosso dei sanminiatesi. Come in parte è scontato che accada. Nato nel 1999, all'inizio dell'era digitale, dall'idea di consentire ai ragazzi di capire come si era creata la civiltà della scrittura (e della lettura) e come era evoluta, il museo/laboratorio didattico puntava sul coinvolgimento degli stessi bambini e dei ragazzi che venivano (e vengono) invitati a misurarsi, proprio fisicamente, con l'azione di scrivere sulla pietra, sull'argilla cotta e cruda, sulle tavolette cerate, sui pezzi di papiro e sulla pergamena.
L'idea, nata per una mostra itinerante, attecchì e funzionò e l'Amministrazione Lippi e poi quella guidata da Frosini la stabilizzarono e le dettero fiato fino a far passare dalla struttura di San Miniato Basso circa 400 scolaresche all'anno, provenienti non solo da San Miniato ma da tutta la Toscana e anche da Regioni vicine.
Il progetto, come ha documentato la relazione di Barbara Pasqualetti, nei primi anni del nuovo millennio si allargò alla storia dei numeri nell'antichità (sempre con oggetti con i quali e ragazzi dovevano (e debbono) interagire), alle misurazioni del tempo e all'evoluzione verso il digitale. Poi... poi il progetto museale un po' di fermò e i visitatori (in primis le scolaresche provenienti da tutta la Toscana, ma proprio tutta) diminuirono. Ma, ed è questa la cosa più bella, l'idea continuò a funzionare. Molti insegnanti portano i ragazzi al Museo e la cooperativa La Pietra d'Angolo che ha in gestione il Museo, mantiene un impegno straordinario. Lo spazio funziona e una media sulle 200 classi per ciascun anno scolastico sbarca in via De Amicis e invade lo spazio, animando di suoni e riflessioni le stazioni della scrittura e l'area dei numeri antichi. 
Perciò è stato bello sentire il nuovo sindaco Giglioli e il nuovo assessore alla cultura, Arzilli, sostenere che l'Amministrazione comunale si impegnerà a rilanciarlo.
Davvero un bel ventennale per chi l'ha pensato, costruito, animato e per chi ancora oggi come Barbara Pasqualetti, Cinzia Cioni e altri operatori continua a crederci, a renderlo vivo e accogliente per frotte di ragazzini che almeno per un po' sono disponibili e spegnere i loro smartphone e i tablet e giocare a scrivere esattamente come facevano i loro coetanei babilonesi, egiziani, etruschi e romani.
Anche in questo il museo della civiltà della scrittura di San Miniato insegna e trasmette strumenti di civiltà e contenuti molto positivi.
Sì vale davvero la pena che continui a funzionare.

Il sindaco Giglioli e le operatrici e gli operatori della Pietra d'Angolo al Museo della Scrittura

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