Il poeta in bicicletta, al secolo Giuliano Boldrini, dedicò alla compagnia de Gli Acusmatici diversi testi poetici. Rigorosamente in vernacolo, come dimostra il brano che segue. Giuliano, una volta in pensione, divenne infatti non solo un assiduo frequentatore dei corsi dell’Università della Terza Età di Pontedera, come si chiamava fino a poco tempo fa l’UTeL, non solo un cantore della Pontedera del passato e di quella della contemporaneità che aveva contribuito a realizzare, ma tra che c’era si trasformò anche in attore; anzi, come diceva lui stesso, fu trasformato “con l’accetta” in cantastorie, bella statuina e attore. Un’esperienza che giudicava “favolosa”.
In qualche modo quindi gli Acusmatici, accanto agli applausi del pubblico locale ed europeo, accanto alla recensioni di numerosi giornali, trovarono gloria e tanta autoironia anche nella poesia di Boldrini. Anche di questo si dirà domani pomeriggio all’UTEL.
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