Undici anni fa, il 30 novembre, ci lasciava Dino Carlesi. Un pontederese quasi doc, in grado di animare la vita culturale e politica cittadina come pochi altri e soprattutto capace di produrre cultura con una propria originalità, rimanendo in provincia, come è quella che abitiamo noi pontederesi della valdera (tutto volutamente minuscolo per non far ridere il mondo e neppure Carlesi se per caso ci ascolta in qualche parte dell'inferno dantesco dove certamente si trova). La biblioteca Gronchi ha accolto e parzialmente catalogato diverse migliaia di volumi che Carlesi ha donato al Comune. Molti restano ancora da catalogare, ma gestire un fondo librario come quello accumulato da Dino non era e non è uno scherzo. Ci vorrà ancora del tempo. Ma la vera novità di queste settimane è che, compiendo un'opera assai meritoria, dopo 5 anni di lavoro, un gruppo di volontarie dell'Associazione Crescere Insieme di Pontedera ha completato l'inventario di una trentina e passa di scatole di materiale archivistico di Carlesi (lettere, testi, appunti, scritti editi e inediti). Un mare magnum documentario eccezionale. Tutti scritti attinenti ai quattro principali settori di cui Carlesi si è occupato: (1) pedagogia e didattica; (2) poesia; (3) critica d'arte; (4) politica e amministrazione. Ovviamente chi ha tra i venti e i trent'anni oggi di Carlesi non sa nulla. O quasi. Per loro Dino è un illustre sconosciuto. Normale che sia così. Ma questo indica un vuoto da colmare. E per colmarlo servirebbe un libro. Un testo serio e non celebrativo o agiografico, magari pieno di tante belle foto, come ne escono tanti. Servirebbe un testo analitico e critico, che esaminasse le fonti e ci restituisse l'uomo e le sue molteplici battaglie culturali: perchè Dino fu uomo di battaglie culturali anche veementi e aspre (e anche di accordi, naturalmente). Solo così si potrebbe dare l'idea di chi sia stato l'uomo, amico, tra l'altro, di artisti del calibro di Renato Guttuso e Salvatore Quasimodo, di cui in biblioteca Gronchi si conservano alcune lettere. Sì, servirebbe uno strumento agile, una biografia ben scritta, che lo raccontasse, con quella vivacità e con quella profondità che a lui sarebbero tanto piaciute. Solo così, lo si potrebbe trasmettere alle nuove generazioni. Del resto non si faceva così già dal Medioevo con le storie dei Santi? Ma è possibile fare una cosa del genere? Certo che si. La documentazione è interamente disponibile presso la biblioteca Gronchi: basta trovare il tempo e la voglia di andarsela a studiare. Servirebbe però un committente della biografia (come nel Medioevo). Potrebbe essere la Fondazione socialista che gestisce il Circolo Fantozzi? Perchè no? Carlesi è stato un socialista di lungo corso e (non me ne vogliano nè Giacomo, nè Carletto) soprattutto il vero maitre a penser delle amministrazioni a guida socialista di Pontedera (nel periodo 1960-1990). Ma anche le giunte guidate nel ventennio 1990-2009 dai post-comunisti Enrico Rossi e Paolo Marconcini sono state fortemente influenzate (almeno sul piano culturale) da Dino, non a caso collocato proprio da questi ultimi, con un ruolo certo non secondario, nella Fondazione Piaggio e nel Centro Otello Cirri. Mi dicono che la Fondazione Fantozzi non se la passi nemmeno male. Se l'informazione fosse vera, una borsa di studio per sostenere una biografia dedicata a Carlesi dovrebbe potersela permettere. Inoltre visto il ruolo di amministratore e di grande intellettuale cittadino (Dino è di sicuro l'inventore e il maggior coltivatore dell'idea di Pontedera come città d'arte contemporanea), forse un sostegno al progetto di scrivere e pubblicare una sua biografia potrebbe arrivare dalla stessa Amministrazione comunale, magari coinvolgendo nella cosa anche l'Amministrazione di Peccioli che si è avvalsa a lungo della collaborazione di Carlesi. Anche a loro potrebbe far piacere ricordarlo e invogliare i giovani a leggere i suoi scritti. Del resto, pensando ad un grande progetto culturale della Valdera, Carlesi casca a fagiolo. Suggerirei infine che a scrivere questa biografia fosse un giovane (un under 40), con un carattere un po' indipendente, in grado di affrontare tutti gli aspetti di una vita così poliedrica e curiosa come quella di Carlesi, senza però regalarci un santino, ma restituendoci un uomo vivo, in carne ossa, coi suoi pregi e i suoi difetti. Che ne dite? Sarà possibile realizzarla?
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