Il pontederese (di nascita) Antonio Varsori, docente di storia delle relazioni internazionali all’Università di Padova (con uno straordinario curricolo di storico delle politica estera italiana ed europea, come indica la voce di Wikipedia), ha costruito un libro davvero notevole intitolato “Dalla rinascita al declino. Storia internazionale dell’Italia repubblicana” (Il Mulino, 2022, 38€). E’ un testo di sintesi. Lungo circa 700 pagine, nel quale il settantunenne storico, che ha insegnato anche in Università prestigiose fuori dell’Italia, sintetizza tutto quello che sa della politica estera del nostro paese e ne ragiona con un linguaggio sufficientemente divulgativo, sfruttando la documentazione di archivi importanti. Ne esce fuori un quadro molto complicato e articolato che fornisce la materia base per potersi orientare seriamente nei meandri (spesso poco comprensibili) della politica estera italiana. Difficile sintetizzare il volume che, come rivela il titolo, divide la “rinascita” italiana (che corrisponde gli anni ‘50 e ‘60) sia in politica interna che estera dal “declino” (collocato tra gli anni ‘90 e oggi).
venerdì 1 luglio 2022
La politica estera italiana del secondo dopoguerra nell’analisi di Antonio Varsori
Se è vero che dai buoni libri si esce arricchiti, questo è ciò che mi è capitato leggendo il testo di Varsori, uno dei cui meriti è di costringere il lettore a confrontarsi sia con la visione che gli italiani hanno avuto ed hanno della propria storia, sia coi giudizi e con le osservazioni che diplomatici, politici e storici di altri paesi (ed in primis gli americani) hanno dell’Italia e della nostra collocazione internazionale. Ne esce, a mio avviso, più che “una rinascita ed un declino”, la descrizione di una grande duratura stabilità, ancorata a tre sostanziali fedeltà: quella al patto difensivo della Nato; quella che definirei di accettazione “volontaria” della subordinazione all’egemonia degli Stati Uniti d’America; e infine l’uso intelligente del “vincolo esterno” ovvero la fedeltà al progetto Europeo. Tre fedeltà che orientano il paese e le sue classi dirigenti (pur con le inevitabili e turbolenti dinamiche interne) da 80 anni. Il che per una nazione ondivaga e "voltagabbana" come era stata l’Italia nei suoi primi 80 anni di vita (1861-1943) sembra un autentico “capolavoro”. Tanto più se si riflette sui circa 60 governi e altrettanti ministri degli esteri (quasi uno all’anno) che si sono avvicendati al potere dal 1944 a oggi.
Ovviamente il libro di Varsori, che scende in molti dettagli, è ricco di spunti e di riflessioni a non finire, non sintetizzabili in poche battute. Insomma è un libro che va letto. Con un po’ di impegno.
E se non suonasse troppo retorico aggiungerei che si tratta di una lettura obbligata per chi intenda farsi un’idea un po’ più precisa della storia dell’Italia nel contesto internazionale e per chi non voglia solo campare di stereotipi.
Il volume è disponibile nella Rete Bibliolandia
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