martedì 4 ottobre 2022

Si può essere democratici senza essere antifascisti e anticomunisti?

Ho letto il testo di Pertici e prendo atto che lui (uomo di sinistra) ha le sue legittime ragioni a temere che la Meloni possa fare del male all’Italia e all’Europa, trascinando il paese e l’Europa troppo a destra. Io aggiungo solo che mi pare che la Meloni non abbia né l’intenzione né la forza per realizzare un disegno come quello paventato da Pietro, anche ammesso che lo abbia davvero in mente. Infatti almeno a parole Giorgia si presenta come una democratica ed europeista, anche se non esplicitamente antifascista.

E il tema se si può essere democratici ma non esplicitamente antifascisti è un tema “delicato” e intrigante: culturalmente, politicamente e giuridicamente. Così, pur temendo che da una discussione del genere non se ne verrà mai fuori (almeno nei prossimi 100 anni), provo ad avventurarmici.

Ma per mettere altro pepe nelle nostre riflessioni invito Pietro e i postcomunisti a chiedersi se si possa davvero essere democratici senza essere anticomunisti.

E una domanda dolorosa per un ex comunista come me, una domanda che presenta risposte non facili, né banali se si vuol essere sinceri con se stessi e con la storia.

Tuttavia chi ritiene che la Meloni porti ancora addosso il peso del passato fascista perchè non si palesa in maniera esplicita come antifascista, non può non chiedersi quanti a sinistra portino addosso il peso non solo del passato del comunismo così come si è tragicamente avverato, ma anche il peso dei comunismi attuali (pensiamo alla Cina o alla Corea del Nord che democratici certo non sono). Del resto quanti degli uomini e delle donne di sinistra si sentono democratici ma non si dichiareranno mai esplicitamente anticomunisti?

Marconcini ha scritto su questa chat che è una fortuna che il comunismo non abbia vinto in Italia. E’ un modo per dichiararsi esplicitamente anticomunista?

Con dolore, pensando ai sogni di mio padre e ai miei degli anni giovani, condivido le sue parole (che ho avuto modo di pronunciare anche in altri contesti). E vado oltre, perchè aggiungo che per essere veramente democratici non si può essere comunisti. Ma, lo confesso, faccio una grande fatica a dirmi anticomunista, anche se sono straconvinto che se i comunisti avessero preso il potere in Italia non avrebbe costruito una democrazia, nè avrebbero aderito a questa simpatica anche se un po’ sgangherata Europa democratica. La storia non si fa coi sé, ma le vicende del mondo mi suggeriscono di dire che se l’Italia negli anni ‘40 fosse finita nella sfera di influenza dell’URSS la nostra storia sarebbe stata simile a quella dei paesi dell’Est o tutt’al più a quella della Jugoslavia di Tito (magari con un dittatore come Togliatti?).

E allora ripropongo la mia domanda: si può essere veramente democratici oggi senza essere antifascisti e anticomunisti?

Segnalo che una recente dichiarazione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull'importanza della “memoria europea per il futuro dell'Europa” prova a rispondere a questa domanda.

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