mercoledì 29 gennaio 2025

VILLA CRASTAN MEZZA PRIVATIZZATA? ANCHE IL PARCO?

Dopo 10 anni di processi partecipativi, sostenuti anche da finanziamenti regionali, per fare di Villa CRASTAN un luogo a disposizione di numerose associazioni sociali e culturali pontederesi, ecco la svolta. Fuori tutti. E largo ad un paio di ENTI scelti dalla “politica” senza bandi, né gare. E gli altri? Si arrangino.

Assente nel programma del centrosinistra del 2019, presente ma “genericamente” in quello del 2024, Villa Crastan, gia’ sede della biblioteca civica e dell’ufficio sport, ha trovato da alcuni mesi un nuovo assetto.

In particolare l’edificio dell’ex biblioteca ragazzi è stato affidato dal Comune alla Fondazione Charlie, mentre la Villa vera e propria è stata data alla Fondazione per la cultura che non l’ha usata molto.

Ma alla fine sembra di capire che la Fondazione per la cultura sia stata solo un tramite per concedere in uso (in subaffitto? O in che forma?) la Villa all’istituto superiore e universitario di Modartech, speriamo almeno in cambio di un corrispettivo economico (come accaduto anche con l’auditorium di biblio Gronchi).

Adesso insomma Villa CRASTAN ha due enti utilizzatori permanenti: 

uno è la Fondazione Charlie e l'altro è Modartech.

E comunque anche il Comune potrà utilizzare la Villa all’occorrenza. Ci mancherebbe! E' sua.

Ma la complessità della Villa induce a formulare alcune domande. 

Ad esempio:

La cura del verde a chi spetta?

E il giardino, compresa la parte più vicina all'argine, sarà accessibile a tutti i pontederesi o diventerà una pertinenza privata degli enti “affidatari”?

E se il giardino resterà pubblico avrà un orario di apertura al pubblico definito per tutto l’anno o si procederà come viene viene, come è accaduto nell’ultimo anno?

E della sistemazione dei camminamenti sconnessi interni alla Villa e ora transennati, se ne occuperà qualcuno?

Negli ultimi 6 mesi la villa CRASTAN è stata aperta al pubblico col contagocce. Senza alcun cartello orario.

Ma nel futuro si arriverà alla completa agibilità e ad una maggior cura di questo parco tanto caro alla memoria dei pontederesi o siamo di fronte ad una privatizzazione alla chetichella anche del parco?

venerdì 24 gennaio 2025

LA SINISTRA PER PONTEDERA CONTRO IL CENTRO COMMERCIALE VISTA CIMITERI

Come non condividere l'iniziativa di Sinistra per Pontedera contro il Centro Commerciale con vista sui cimiteri? Certo se questa "mossa" fosse stata concordata e condivisa anche con la lista "Presidio civico" di Alberto Andreoli e con le liste di destra guidate da Matteo Bagnoli, la segnalazione di fatto sarebbe stata presentata in Regione anche a nome di quel 50,70% di pontederesi che hanno sostenuto queste formazioni ora all'opposizione al primo turno delle ultime elezioni amministrative del 2024. Magari questa segnalazione poteva anche essere presentata e discussa con la cittadinanza in un'assemblea publica aperta indetta insieme alle altre forze citate. Forse si può ancora fare. Non so. Devo comunque anche aggiungere che non ho idea se una strada del genere sia stata tentata e per varie ragioni non sia risultata percorribile. Ma la sensazione che ho nell'osservare le vicende locali è che spesso prevalga nelle opposizioni (in tutte le opposizioni), pur nella giustezza della singole posizioni, soprattutto l'esigenza di "distinguersi" e di coltivare il proprio orticello. La trovo una maniera del tutto legittima per conservare le proprie posizioni e forse anche per farle crescere un po', ma anche per perdere tutte o quasi le battaglie amministrative.

mercoledì 22 gennaio 2025

BIBLIOTECHE: FATTI E PAROLE

L’amministrazione comunale pisana, quella guidata dal centro destra, sta portando Biblio SMS a diventare la prima biblioteca per prestiti e altri servizi della provincia di Pisa, partendo da una posizione molto arretrata. In particolare i pisani hanno deciso di incoraggiare l’uso della loro biblioteca civica estendendo l’orario di apertura al pubblico e favorendo in questo modo l’accesso al servizio ad una cittadinanza sempre più numerosa. Proprio in questi giorni (per la precisione dal 19 gennaio) è stata avviata anche l’apertura domenicale di Biblio SMS, che durerà per tutto l’anno con esclusione dei mesi di giugno, luglio e agosto. Per ora l’apertura è relativa alle sole mattine domenicali e ad un certo numero di servizi. Ma anche con questi limiti si tratta di una scelta molto positiva che non ha precedenti in questa provincia. Almeno non con questa dimensione temporale.

Questo, ripeto, accade a Pisa, con un'amministrazione ideologicamente di centro destra. Fascisti, insomma.

Nel frattempo a Pontedera una giunta di centro sinistra, che da 5 anni ha nei propri mandati elettorali e amministrativi l’obiettivo dichiarato di “ampliare l’orario di apertura” della biblioteca Gronchi (vedi p.48 anche del “Programma 2024”), non ha ancora mosso un dito in questa direzione. Anzi per ora non riesce neppure a riaprire i parcheggi intorno alla biblioteca e ha solo annunciato, a voce, che forse verso aprile o maggio partiranno, a cura di Siat, i lavori di sistemazione (vedi ultimo CC di Pontedera). Ricordo che i parcheggi sono chiusi da oltre due anni e mezzo, con non pochi disagi per gli utenti e con un impatto negativo sui servizi. E aggiungo che Biblio Gronchi è rimasta anche nel 2024 per i prestiti da patrimonio sotto il livelli del 2019, mentre Biblio SMS di Pisa li ha abbondantemente superati.

Ma l’oscar degli interventi sulle biblioteche spetta credo all’amministrazione di centro sinistra di San Miniato che da quasi un anno ha chiuso completamente la biblioteca di San Miniato Basso (senza dire quando la riaprirà), ha ridotto i servizi bibliotecari, ma si ostina a dichiarare che tutto questo è stato fatto per favorire la lettura e i cittadini, come è evidente a tutti, inclusi i numerosi abitanti di San Miniato Basso e delle frazioni adiacenti.

Questo con amministrazioni di centro sinistra. Antifascisti, insomma.

martedì 21 gennaio 2025

LE CICALE E LE BUCHE

Anche a Pontederopoli la storia delle buche è un classico. Ma quelle di via Leopardi sono davvero speciali. In quel morso di strada, dove c’è stata per anni la sede del PD e poi quella della Lega, le buche sono davvero tante, vistose e longeve. E ora si parla di 100.000 € per restaurare meno di 100 metri di via. Un record. Credo.

Ma una delle cose più buffe è che il bisgonfaloniere e i suoi bisassessori sembrano scoprire solo adesso che ci vogliono parecchi soldi per sistemare via Leopardi. 

Ma guarda! Meno male che ce l’hanno detto. Altrimenti i pontederesi, quelli che da diverso tempo dicono alle festaiole cicale di Palazzo Stefanelli di spendere meno in divertimenti e più in strade, non se lo sarebbero mai immaginato.

Comunque il vecchietto da tastiera ha calcolato che se nel solo 2024 si fosse risparmiato appena il 17% delle stratosferiche somme buttate negli eventi tra natale e capodanno e se si fossero dirottati questi “risparmi” su via Leopardi, oggi la strada sarebbe rifatta, senza buche e funzionale.

Ma allora perché non si è fatto?

È evidente che le festaiole cicale ce l’hanno col triste Leopardi. 

Le cicale sono per i divertimenti, per le feste,   per una città attrattiva, vivace, luminosa (e piena di buche); mentre il marchigiano era un tristone, un meditabondo, uno poco festaiolo (almeno così lo presentano a scuola). E loro questo proprio non possono sopportarlo.

Perciò il vecchietto non si meraviglierebbe se insieme alla promessa sistemazione della strada, la maggioranza approvasse anche il cambio del nome di via Leopardi. 

In quel caso potrebbero chiamarla via della gioia. E di sicuro sarebbe questo il sentimento che, insieme allo stupore, proverebbe la maggioranza di quelli che transitassero nella futura, rifatta, ex via Leopardi. 

Sempre che venga davvero risistemata, magari coi risparmi sui "divertimenti".

Ma lo faranno?

mercoledì 15 gennaio 2025

NUOVO CENTRO COMMERCIALE CON RISTORANTE VISTA CIMITERI

 Negli ultimi mesi la maggioranza del bisgonfaloniere ha deciso di ampliare la “carente” offerta di centri commerciali in città con una nuova struttura con ristorante vista cimiteri.

Le 3 OPPOSIZIONI, formate dalle liste di centrodestra guidate da Bagnoli, dalla lista Pontedera a sinistra della Ciampi e da Presidio civico di Andreoli, si sono schierate tutte contro questo progetto, sollevando dubbi e polemiche. 

Ma la maggioranza del bisgonfaloniere, nonostante il parere perplesso della stessa Regione Toscana sul progetto (non si dovrebbero costruire simili strutture troppo vicine ai cimiteri), ha tirato dritto.

Che fare?

Forse queste 3 OPPOSIZIONI potrebbero provare a coinvolgere di più la cittadinanza? Organizzare, magari insieme, fuori da Palazzo Stefanelli, una resistenza un po' più combattiva contro operazioni che si reputano sbagliate e dannose? 

Magari promuovendo insieme un dibattito pubblico ed effettuando una raccolta di firme tra i cittadini per provare a bloccare questa nuova pleonastica struttura.

Forse di fronte ad alcune centinaia di firme, tra le quali potrebbero esserci anche quelle di alcuni suoi simpatizzanti, la maggioranza del bisgonfaloniere potrebbe avere un ripensamento.



domenica 12 gennaio 2025

MA DELLE VUOTE CASETTE DI LEGNO DI PIAZZA GARIBALDI VOGLIAMO PARLARNE?

 MA DELLE VUOTE CASETTE DI LEGNO DI PIAZZA GARIBALDI VOGLIAMO PARLARNE?

Il costoso piano di natalizzazione di Pontedera ha mostrato alcune lacune. Ma siccome la maggioranza consiliare ne ha affidato la realizzazione in larga misura alla Fondazione per la cultura non sarà possibile ottenere per il cittadino comune un resoconto verificabile dei soldi spesi, ergo non si potrà misurarne l’impatto sulla città. Così vanno le cose a Pontederopoli.

Ma tra gli insuccessi misurabili a vista, c'è sicuramente quello delle casette di legno di piazza Garibaldi, verso le quali la spendacciona maggioranza  pensava di dirottare frotte di turisti natalizi che invece, per disgrazia dei pontederesi, non si sono presentati all'appello. 

Perciò le casine di legno sono rimaste per lo più sfitte e chiuse, in attesa di essere rimosse.

Ovvio che la maggioranza non si straccerà le vesti per così poco, nè ammetterà i suoi errori di previsione.

Per chi è abituato a risolvere tutto con una bella conferenza stampa, un piccolo MIRACOLINO mancato non significa niente. 

Pontedera, ribadisce la maggioranza, diventerà, volente o nolente, una città attrattiva anche per il turismo natalizio. Ci si dovesse svenare (come già si fa, purtroppo).

Ma davvero si possono attirare turisti in città con due mostre come quelle allestite in questi mesi al PALP e al Museo Piaggio?

E dov'è la nostra attrattività speciale se i negozi del CCN sono ormai quasi tutti in franchising e sono presenti, probabilmente con proposte analoghe, in quasi tutte le principali città della Toscana?

O se i nostri eventi culturali (ruota panoramica a parte) sono sostanzialmente irrilevanti (ma chi attirano i cartonati di Baj del sottopassaggio di via De Gasperi? E gli Halloween, i Cosplay e tutto il resto?).

E visto che i principali centri commerciali di Pontedera sono quasi tutti fuori dal CCN, come sarà  possibile che portino pubblico sul Corso e in piazza Garibaldi poi?

E stando così le cose, perché mai l’attuale maggioranza ha appena approvato la costruzione di un nuovo mini polo commerciale davanti ai cimiteri ovvero a oltre un chilometro e più in linea d’aria dal CCN e tre passi invece da un grande centro commerciale?

The answer is blowin’ in the wind.

sabato 11 gennaio 2025

USCIRE DALLA NATO

Negli anni ‘60, quando ero solo un ragazzo, ho più volte marciato per l’uscita dell’Italia dalla Nato.

Ho anche volantinato davanti alle scuole superiori di Pontedera per sostenere scioperi per la pace in Vietnam e contro l’imperialismo americano.

Perché gli americani ci avevano liberati dal fascismo e dal nazismo. E questo è vero. Ma avevano anche limitato (e limitano) la nostra sovranità. E questo era (ed è ) meno carino.

Da quei tempi comunque molte cose sono cambiate (a parte la sovranità limitata dell’Italia, che è rimasta).

In particolare il principale partito che sosteneva allora l’uscita dell’Italia dalla Nato, il PCI, negli anni ‘70 ha mutato idea. Ha deciso che gli italiani erano più sicuri dentro la Nato che fuori. Poi (negli anni ‘80) ha condotto una lunghissima battaglia (persa) contro la dislocazione dei missili atomici della Nato anche in Italia. Infine (negli anni ‘90), caduto il muro di Berlino e scomparsa l’Urss, ha abbandonato il nome di PCI e il suo principale erede politico (il PD) è diventato filoatlantico. 

Contemporaneamente quasi tutte le forze politiche italiane (postfascisti inclusi) hanno accettato la sovranità limitata e il filoatlantismo. Così queste due “condizioni” sono diventate articoli non scritti della nostra Costituzione materiale. Indiscutibili.

Naturalmente non è detto che queste “limitazioni” siano state (e siano) un male. Avevano ed hanno anche vantaggi. Finire nel Sovietistan prima e nel Putinstan oggi, probabilmente sarebbe stato e sarebbe assai peggio. Così come sarebbe stato (e sarebbe) molto più costoso dover garantire da soli la nostra sicurezza nazionale.

Ma oggi che il mondo è assai cambiato, forse la sudditanza filoatlantica potrebbe essere rivista e almeno parzialmente attenuata a costi sostenibili.

Anzi il ritorno di quell’originalone di Trump alla presidenza degli Usa e le sue rodomontesche sciabolate potrebbero offrirci l’opportunità di uscire dalla Nato e recuperare una impegnativa sovranità.

Ma, per l’amor del cielo, non inventiamoci un ruolo da piccola potenza regionale (saremmo solo un vaso di coccio tra grossi e potenti vasi di ferro).

Non abbiamo la demografia dalla nostra e non c'è alcun sovranismo muscolare da rivendicare. Semmai pratichiamo il NEUTRALISMO di fronte a tutti gli imperialismi. Inclusi quelli economici.

Questo sì che sarebbe un gesto indipendente e concretamente pacifista! E, forse, probabilmente, ripeto, perfino sostenibile.

Ad esempio potrebbe consentire alle nostre piccole imprese esportatrici (vero motore economico del nostro paese) di muoversi con più libertà tra tutti i venti imperialisti che sono tornati a soffiare in maniera prepotente sul pianeta.

Ma quasi tutto l’arco costituzionale (postfascisti inclusi) è filoatlantico e finge di non vedere la sovranità limitata.

O d'altronde!

mercoledì 8 gennaio 2025

NIENTE MIRACOLI PER 10 EDIFICI CHE LA MAGGIORANZA HA LASCIATO PARECCHIO IMMOBILI.

Così sono almeno 10 gli edifici importanti del centro storico su cui la maggioranza del gonfaloniere non riesce proprio a fare miracoli. Eppure diversi di loro erano già presenti nel programma amministrativo del centro sinistra fino dal 2019. E alcuni (ma assai meno) sono stati ricollocati nel programma del ‘24.

Ecco il loro elenco per chi li avesse dimenticati: 

1 la Scuola Curtatone e Montanara di piazza Garibaldi (chiusa dal 2021)

2 la scuola IPSIA di via 1 maggio/via Manzoni (vuota dal 2013)

3 la ex sede della CRI in piazza Belfiore (vuota ab immemorabile)

4 la villa Crastan affidata a Fondazione cultura ma spesso chiusa 

5 l'ex sede del Centro Otello Cirri (vuota dal 2016 e messa in vendita)

6 l’ex villa Piaggio in via De Gasperi (in vendita da anni)

7 l’ex sede Enel e rudere di via Pisana

8 l’ex sede della Fabbrica Crastan in via 1 maggio (con un progetto che non parte da anni)

9 i capannoni ex Piaggio in via del fosso vecchio già destinati al progetto Atelier Robotica di cui non parla più nessuno ma che è fermo. Impantanato.

10 l’ex albergo Rotonda chiuso da diverso tempo.

A questi si aggiungerà a breve anche l'ex scuola Montale di via Puccini.

Occorre poi dire che a questi importanti edifici (non tutti di proprietà comunale) e ai progetti che li riguardano (tutti sostenuti e, almeno a parole, facilitati ma non miracolati dal Comune) ne andrebbero aggiunti altri minori.

Tipo:

La sistemazione del tendone del circolo Arci di fuori del ponte

L’abbattimento dell'ex draga Orlandini a La Rotta…

Più almeno un’altra decina di interventi e risistemazioni ubicati nelle diverse frazioni.

Su tutte queste strutture e progetti  prima parole, parole, parole. Ora silenzio. Un silenzio tombale.

Comunque nel secondo mandato il gonfaloniere ha deciso di affidare la sorte degli edifici di proprietà comunale ad una diversa assessora. 

Speriamo che sia la svolta buona!

giovedì 2 gennaio 2025

AL GONFALONIERE PIACE VINCERE FACILE

 È facile buttare 140.000 € per la notte di San Silvestro e portare in piazza alcune migliaia di persone. 

Altrettanto facile costruirci sopra un discorsetto retorico che divide chi ama Pontedera e chi no, chi la vive e chi no. Parole vuote, di cui il radunatore di folle naturalmente non si accorge. Mentre i suoi supporters devono fare finta di nulla.

Chiunque abbia un po' di senno però capisce bene perché il gonfaloniere sia vincente in questi eventi.

Anche Berlusconi conquistò un grande pubblico con le sue televisioni commerciali e gratuite e per venti anni modificò l’Italia, rivoluzionando gli assetti politici italiani.

Berlusconi però lo fece con i soldi .. beh non si sa esattamente con quali soldi lo fece.

Invece il gonfaloniere usa anche i soldi di Arpagone. E allora Arpagone ha diritto di dire la sua su quello che ritiene uno sperpero di denaro pubblico.

E ha il diritto di non farsi stupire dalle piazze piene. I circenses hanno sempre attirato le folle.

Anche Mussolini riempiva le piazze. Purtroppo. Poi finì come finì.

Il problema sono i contenuti della speranza, per riprendere le parole di Mattarella. Quali idee la animino.

E il nostro gonfaloniere, al di là della retorica, non mi pare abbia vere idee.

Gli piace ballare. Questo sì. Con la sua musica. Non c'è dubbio. Con i suoi amici. Vero anche questo.

Ma c’è anche chi la sua musica non l'apprezza. E soprattutto non approva i suoi SPERPERI. Nemmeno se riempiono per qualche ora il piazzone di folla.

Arpagone preferisce un altro uso dei soldi pubblici. Più assennato. Meno effimero. Ed è sicuro che anche tanti supporters del gonfaloniere la pensano come Arpagone, anche se non possono, per ovvie ragioni, mettere un like ai suoi post.

Buon Anno a tutti.