sabato 11 gennaio 2025

USCIRE DALLA NATO

Negli anni ‘60, quando ero solo un ragazzo, ho più volte marciato per l’uscita dell’Italia dalla Nato.

Ho anche volantinato davanti alle scuole superiori di Pontedera per sostenere scioperi per la pace in Vietnam e contro l’imperialismo americano.

Perché gli americani ci avevano liberati dal fascismo e dal nazismo. E questo è vero. Ma avevano anche limitato (e limitano) la nostra sovranità. E questo era (ed è ) meno carino.

Da quei tempi comunque molte cose sono cambiate (a parte la sovranità limitata dell’Italia, che è rimasta).

In particolare il principale partito che sosteneva allora l’uscita dell’Italia dalla Nato, il PCI, negli anni ‘70 ha mutato idea. Ha deciso che gli italiani erano più sicuri dentro la Nato che fuori. Poi (negli anni ‘80) ha condotto una lunghissima battaglia (persa) contro la dislocazione dei missili atomici della Nato anche in Italia. Infine (negli anni ‘90), caduto il muro di Berlino e scomparsa l’Urss, ha abbandonato il nome di PCI e il suo principale erede politico (il PD) è diventato filoatlantico. 

Contemporaneamente quasi tutte le forze politiche italiane (postfascisti inclusi) hanno accettato la sovranità limitata e il filoatlantismo. Così queste due “condizioni” sono diventate articoli non scritti della nostra Costituzione materiale. Indiscutibili.

Naturalmente non è detto che queste “limitazioni” siano state (e siano) un male. Avevano ed hanno anche vantaggi. Finire nel Sovietistan prima e nel Putinstan oggi, probabilmente sarebbe stato e sarebbe assai peggio. Così come sarebbe stato (e sarebbe) molto più costoso dover garantire da soli la nostra sicurezza nazionale.

Ma oggi che il mondo è assai cambiato, forse la sudditanza filoatlantica potrebbe essere rivista e almeno parzialmente attenuata a costi sostenibili.

Anzi il ritorno di quell’originalone di Trump alla presidenza degli Usa e le sue rodomontesche sciabolate potrebbero offrirci l’opportunità di uscire dalla Nato e recuperare una impegnativa sovranità.

Ma, per l’amor del cielo, non inventiamoci un ruolo da piccola potenza regionale (saremmo solo un vaso di coccio tra grossi e potenti vasi di ferro).

Non abbiamo la demografia dalla nostra e non c'è alcun sovranismo muscolare da rivendicare. Semmai pratichiamo il NEUTRALISMO di fronte a tutti gli imperialismi. Inclusi quelli economici.

Questo sì che sarebbe un gesto indipendente e concretamente pacifista! E, forse, probabilmente, ripeto, perfino sostenibile.

Ad esempio potrebbe consentire alle nostre piccole imprese esportatrici (vero motore economico del nostro paese) di muoversi con più libertà tra tutti i venti imperialisti che sono tornati a soffiare in maniera prepotente sul pianeta.

Ma quasi tutto l’arco costituzionale (postfascisti inclusi) è filoatlantico e finge di non vedere la sovranità limitata.

O d'altronde!

Nessun commento:

Posta un commento