I popolari di Tajani e i piddini della Schlein hanno approvato insieme le linee riarmiste per la difesa europea mercoledì 2 aprile nel Parlamento Europeo (PE) di Strasburgo. I Meloniani invece si sono astenuti. Mentre Salviniani, 5 stelle, sinistre radicali e verdi hanno votato NO.
Ma che Tajani e la Scheil siano in due maggioranze diverse a seconda che si trovino in Italia o in Europa non è una novità.
Così come non stupisce che la Meloni abbia votato il ReArm Eu nel consiglio dei ministri europeo di marzo mentre i suoi deputati ieri si siano astenuti nel PE su quello stesso piano. Potenza dell'incoerenza.
Né meraviglia nessuno che nel Parlamento Italiano Meloni, Tajani e Salvini abbiano invece votato insieme per il piano di Riarmo europeo ma dandone pirandellianamente ciascuno di loro una propria interpretazione
Quale? Boh!
Mentre i piddini della Schlein passavano dal sì di Strasburgo (dove sono in maggioranza) ad un NO duro e puro a Montecitorio, dove, guarda caso, sono all’opposizione.
Poi uno dice che a volte gli altri paesi europei fanno fatica a capirci. Ci sarebbe da meravigliarsi del contrario.
Cosi come del resto solo pochi italiani hanno capito perché diavolo le maggioranze e le opposizioni si sono accapigliate nel Parlamento Italiano sul Manifesto di Ventotene (pubblicato nel 1944).
Questo con buona pace di Altiero Spinelli, che se fosse ancora vivo ci scriverebbe sopra un articolo come minimo urticante che solo “il Foglio” o il “Fatto” potrebbero ospitare.
Comunque chi volesse davvero capire su cosa si sono divisi ieri gli Italiani al PE dovrebbe leggersi la risoluzione (quasi più lunga del Manifesto di Spinelli) che riporto di seguito.
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-10-2025-0011_IT.html
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