lunedì 13 aprile 2015

RIMETTA A POSTO LE LAPIDI - LETTERA APERTA AL SINDACO DI SAN MINIATO, 9 APRILE 2015

Signor sindaco di San Miniato, 
Le chiedo di rimettere le lapidi della strage del duomo sulla facciata del palazzo comunale per 5 ragionevoli motivi. 1. La lapide inaugurata da Ferruccio Parri nel 1954 racconta la responsabilità e la complicità dell'esercito tedesco nella strage del duomo. Questa responsabilità, insieme alla distruzione di una parte della città e della Rocca, narrata anche dai fratelli Taviani nel film "La notte di San Lorenzo", resta inequivocabile. Mi auguro che i Fratelli Taviani si rifiutino di accettare da lei la cittadinanza onoraria fino a quando quelle lapidi non torneranno al loro posto. 2. La seconda lapide di Scalfaro dimostra come le amministrazioni possano integrare la verità storica precisando elementi importanti e mantenendo la discussione sotto gli occhi di tutti. 3. Queste due lapidi oggi sono documenti storici e beni culturali. Patrimonio delle generazioni passate e di quelle future. Non si può modificarne uso e visibilità senza un processo partecipativo, chiaro, documentato, largamente condiviso. 4. Mettere alla base delle lapidi un QR code (che rimandi ai molti documenti, film, saggi e libri sulla storia della strage del duomo) non costerebbe quasi nulla e farebbe della facciata del palazzo comunale di San Miniato uno degli esempi più interessanti di come si conserva, con passione civile e visibilità pubblica, la memoria storica di un paese. Il Palazzo comunale è il museo a cielo aperto meno costoso e più visibile che lei possa regalare ai cittadini e agli italiani che la guardano. 5. La rimozione delle lapidi da lei perpetrata è una barbarie che non trova giustificazione alcuna. Le lapidi, per loro esplicita natura, sono documenti pubblici e dall'antichità ad oggi, in tutti i paesi del pianeta, sono collocate in luoghi ben visibili e accessibili. Solo le lapidi morte, quelle che appartengono a civiltà scomparse, vengono messe nei musei. Ma le lapidi di San Miniato, come per fortuna dimostrano le reazioni di questi giorni su facebook, sulla stampa cartacea e nelle conversazioni pubbliche, sono vive e continuano a sanguinare. Oggi lei parteciperà ad un evento dedicato alla professoressa Marinella Marianelli. Spero che mentre lei si sciacquerà la bocca con la memoria di Marinella, per un momento oda le grida che le sta lanciando da quella parte del paradiso che lei non potrà mai raggiungere. Se non capisce quel grido, glielo sintetizzo: rimetta a posto le lapidi e si vergogni!

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