ROTTAMAZIONE DI LAPIDI STORICHE A SAN MINIATO, 9 APRILE 2015
Ieri, il sindaco di San Miniato, con un atto amministrativo dal carattere ancora sconosciuto (e forse non del tutto impeccabile) ha ROTTAMATO LE DUE LAPIDI DEDICATE ALLA STRAGE DEL DUOMO DI SAN MINIATO. Le ha tolte, dopo aver convocato una giunta urgente, dalla facciata del palazzo comunale e le ha messe da una parte. Poi ha mandato una mail ai consiglieri comunali avvertendoli di quanto aveva deciso. Tutto questo alla vigilia della ricorrenza del 25 aprile. La prima lapide era stata inaugurata nel 1954 alla presenza di Ferruccio Parri ed è stata in buona parte ripresa dal bellissimo film dei Fratelli Taviani LA NOTTE DI SAN LORENZO, a cui questa amministrazione vuol dare la cittadinanza onoraria (potenza della coerenza). Il film dei Taviani come la lapide rimossa assegnano la responsabilità della strage del duomo ai tedeschi e ai fascisti. E sono convinto che quando i Taviani hanno saputo della rottamazione della lapide si sono incavolati e magari hanno deciso di rinunciare alla cittsdinanza. Vedremo nei prossimi giorni. La seconda lapide è stata scritta da Oscar Luigi Scalfaro e attribuisce la responsabilità delle strage soprattutto ai bombardamenti americani. La verità non è nota con assoluta certezza. Di certo però i tedeschi portarono fuori dai rifugi i civili e li concentrarono in Duomo e la loro complicità nella strage è quindi evidentissima. Secondo diari di guerra americani, era in atto un bombardamento su San Miniato quando avvenne la strage. Quindi è probabile che la bomba che ammazzò 55 civili in chiesa fosse americana, ma a sprangare le porte del Duomo, è bene ripeterlo, furono i tedeschi. Da 70 anni i sanminiatesi e, insieme a loro, storici italiani, inglesi e tedeschi discutono di questo episodio. Non esiste sull'evento una verità condivisa dalla destra e dalla sinistra. E nemmeno dai loro epigoni. Niente di male. Uno storico inglese, John Foot, ha dedicato un libro intero alle memorie divise del nostro paese e 50 pagine sono sulla strage del Duomo di San Miniato. Questa storia vive tutti i giorni nella memoria dei sanminiatesi che se la trovavano fino a ieri riassunta ed in bella vista nelle due lapidi apposte sul palazzo più rappresentativo della città. Oggi buio pesto. Il sindaco si è giustificato dicendo che attorno alle due lapidi costruirà un Museo della Memoria. Ma pochi gli credono, visto che in questi anni il sindaco i suoi piccoli musei li ha chiusi quasi tutti o ne ha ridotto gli orari al lumicino. Ma ora che il sindaco ha fatto piazza pulita delle lapidi che si fa? Beh, io intanto chiedo al sindaco e al suo assessore ai lavori pubblici di ricollocarle sulla facciata del Palazzo comunale. E invito tutti a mandargli una mail per fare altrettanto. E poi? Tra poco è il 25 aprile. Potremmo festeggiarlo a San Miniato, in tanti, davanti al palazzo comunale, fissando i buchi vuoti e leggendo il testo delle due lapidi e altre memorie legate a questo episodio. Magari viene Renzo Ulivieri e ci urla come la pensa. Magari vengono tutti quelli che vogliono che le lapidi siano ricollocate al loro posto e firmano una petizione rivolta al consiglio comunale. Potrebbe essere una buona cosa. L'importante è non diventare complici di certe rottamazioni. Non assuefarsi alle rimozioni. Non diventare indifferenti alla banalità dell'arroganza.
Nessun commento:
Posta un commento