sabato 2 maggio 2015

IL GIORNALISTA ALDO CAZZULLO SULLE LAPIDI STA CON GABBANINI


A certi giornalisti piacciono i decisionisti, inclusi quelli che asfaltano i partiti di cui fanno parte e se ne infischiano della legislazione sui beni culturali. Cazzullo definisce saggia una decisione che invece la sezione del pd di San Miniato, che probabilmente conosce la storia delle lapidi meglio del giormalista del "Corriere", ha bocciato due volte nel giro di 20 giorni. Due sfiducie, una per lapide. E sempre saggia definisce Cazzullo la rimozione nonostante sia stata presa in contrasto con la normativa sulla tutela dei beni culturali. Ma la cosa davvero più buffa è che il giornalista sostiene che non è importante sapere chi è stato a commettere la strage. Tanto la responsabilità è del fascismo che ha scatenato la guerra. L'idea che le due lapidi raccontino e rappresentino per centinaia di persone una verità storica complessa e dolorosa non lo sfiora abbastanza da farlo essere prudente sulla rimozione. Così come non lo sfiora l'idea che togliere le lapidi sia una manomissione della memoria, più che un modo per valorizzarla e promuoverla. Domando: ma se davvero il sindaco voleva costruire un museo della memoria e chiarire meglio la vicenda, ha avuto sei anni di tempo e sei bilanci del proprio mandato amministrativo, perché non ha costruito qualcosa di più significativo dell'annuncio e poi dell'atto di rimozione? Perché in verità non risulta che ad oggi ci sia alcun progetto del museo della memoria depositato in qualche ufficio, pronto ad essere discusso in giunta e in consiglio. E chiunque conosca lo stato di spettrale e umido abbandono del convento di San Domenico, dove si dice dovrebbero sorgere il museo della memoria, sa di cosa parlo. Non gliel'ha chiesto Cazzullo al sindaco, che ha conosciuto quando gli ha consegnato il premio Ghinetti, quali azioni concrete supportavano la sua saggia decisione di rimuovere le lapidi? Forse no. Ma se non gli ha chiesto cosa intendeva farne di quelle lapidi, come ha fatto a definire saggia la decisione di un sindaco a quale la stragrande maggioranza degli iscritti al suo partito ed il sondaggio popolare di gonews hanno inviato un messaggio esattamente contrario? Chissà se Aldo ce lo farà mai sapere.

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