domenica 10 maggio 2015

SPERIAMO CHE ALMENO IL PD DI SAN MINIATO INTERVENGA AL DIBATTITO PROMOSSO DAL COMITATO GORI SULLA STRAGE DEL DUOMO
Lo so che può sembrare eccessivo, ma secondo me la vicenda delle lapidi di San Miniato ha un valore simbolico. Per questo continuo ad occuparmene. Certo, potrei commentare anche altre avvenimenti nazionali o internazionali, rispetto ai quali però potrei dire e soprattutto fare poco. Invece di questa vicenda sono in grado di sapere molte cose e, spero, quindi, di dire anche cose sensate. Siamo al 31esimo giorno di oscuramento delle lapidi e penso che questa cosa non debba passare inosservata. In particolare mi rivolgo al partito che ha presentato una mozione in consiglio comunale a San Miniato per chiedere che entro il 22 luglio di quest'anno le lapidi tornino visibili e fruibili per il grande pubblico. Mi riferisco al PD. A me l'idea caldeggiata dal PD non piace per niente. L'ho già detto e mi scuso se mi ripeto. Sono infatti favorevole a che le lapidi tornino sulla facciata del Palazzo comunale e con un sistema di QR code si riesca a dare ai visitatori esterni del palazzo tutte le informazioni sulla complessa vicenda che esse raccontano: a costo quasi zero (si parla di 200/300 € di spesa al massimo). Ma il PD ha la maggioranza e può determinare le decisioni dell'Amministrazione comunale. Io posso solo lanciare idee nel vento (avrebbe detto Bob Dylan). Bene. Io spero che il 15 maggio Baldacci, Lupi, Giglioli, Nesti ed altri intervengano al dibattito promosso dal Circolo Gori e illustrino in questa assemblea cittadina, interessata al tema delle lapidi, la loro proposta. Perchè se davvero il PD vuole un percorso partecipato sulla sistemazione finale delle lapidi deve anche avere il coraggio di confrontare le proprie idee non solo con i propri iscritti ma con la cittadinanza tutta e con le assemblee in cui si parla di questo argomento. Sarà quella la sede giusta oltre che per confrontarsi sulle varie opinioni degli storici, per chiedersi come mai la storia ha riflessi profondi sulla politica. A tal proposito ricorderò che non a caso il vecchio Don Benedetto Croce, autore oggi desueto e fuori moda, e che certo non era un rivoluzionario ma di sicuro sapeva quello che diceva, affermava che tutta la storia (anche quella antica) è storia contemporanea. Si, la storia delle lapidi, anche se tratta di un episodio di 71 anni fa, è storia contemporanea. Ed entra nel dibattito pubblico. Intervenire al dibattito del 15 maggio per rendersene conto.

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