LAVORO DI CITTADINANZA
Non riesco a capire perché si parli molto di reddito di cittadinanza e non di lavoro di cittadinanza. Se una persona non ha problemi fisici o mentali che gli impediscano di lavorare, il reddito se lo dovrebbe guadagnare. E se non ce la fa a guadagnarselo sul mercato o vincendo qualche concorso pubblico, gli enti pubblici dovrebbero offrire una serie di lavori di base, in grado di garantire a chi li accetta un reddito di cittadinanza. Un salario di serie B, ma sempre in cambio di una prestazione di lavoro. Perchè sempre di lavoro e non di pensione si dovrebbe trattare. Un pò come le famose buche di Keynes. Questi lavori potrebbero essere gestiti sul piano locale, ovvero dalle municipalità oppure dalle agenzie regionali e statali, ma essere finanziariamente a carico del Bilancio dello Stato ed essere tutti pagati con una somma analoga, come lavoro di serie B. Tipo 400 euro mensili in cambio di 25 ore settimanali di lavoro. Con queste quote lavoro ci si potrebbero fare un sacco di cose sul piano locale, regionale e statale, sopratutto se il fenomeno fosse gestito seriamente e non si riducesse ad una barzelletta dove nessuno controlla cosa viene fatto. Certo, darebbe origine ad un mercato del lavoro di secondo livello. La cosa andrebbe gestita con un accordo sindacale nazionale, ma senza ripetere la storia e le distorsioni dei lavori socialmente utili. Quello che si dovrebbe mettere su è lavoro di cittadinanza. Dovrebbe durare al massimo due o tre anni e accompagnare la persona verso la fascia più alta del mercato. Dovrebbe essere compatibile con corsi di riqualificazione e altri percorsi di questo tipo. Chi vuole avere un reddito più alto non dovrebbe restare nel limbo dei lavori di cittadinanza. Questi lavori potrebbero assomigliare ad una forma particolare di "servizio civile" ed essere gestiti (come quest'ultimo) per progetti. Il lavoro di cittadinanza dovrebbe funzionare con regole certe e garantire un livello minimo di vita e di autonomia. Non dovrebbe però essere né una pensione, nè un vitalizio.
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