ROBERTO BOLDRINI, MARTI E I SOCIALISTI PONTEDERESI DEL PRIMO '900
Sabato 11 giugno in biblioteca (che è anche la sede dell'Archivio storico), a Pontedera, ci sarà la presentazione del libro di Roberto Boldrini, "Tra Marti e Palaia dal 1898 al 1915" (edito nel 2016). Direte voi: che cosa c'entrano Boldrini, Marti e Palaia con la storia di Pontedera? Per entrarci ci entrano pareccchio, perchè uno dei protagonisti della storia che Roberto Boldrini ci racconta, con la sua abilità di assiduo spulciatore di vecchie carte e la penna brillante del giornalista che ama farsi leggere, si trova anche la storia di un giovane brillante avvocato di origine borghese che, fuoriuscito da una illustre famiglia pontederese di fede liberale monarchica, si fa socialista, anzi guida i socialisti alla conquista dei primi seggi in consiglio comunale a Pontedera e poi tenta addirittura nel 1909 e ancora nel 1913 di conquistare al grande e potente proprietario terriero Nello Toscanelli (sì proprio quello della villa della Cava) il seggio di parlamentare nel collegio uninominale di Pontedera. Insomma anche se nel titolo non c'è scritto, un bel pezzo della storia di Marti e di Palaja passa anche da Pontedera o almeno dal socialismo pontederese del primo novecento. Questo giovane avvocato socialista chiuderà la sua vicenda politica con una specie di colpo di teatro al momento dello scoppio della guerra. Nel secondo dopoguerra a questo brillante avvocato "socialista" ci si rivolgerà per verificare se era disponibile ad assumere la carica di sindaco, subito dopo il passaggio della guerra e del fronte, ottenendone però un rifiuto. Complessità degli uomini, del mondo e della storia.

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