mercoledì 7 giugno 2017

Sulle biblioteche scolastiche nella Rete Bibliolandia. 
Qualche parola nella giornata delle buone pratiche scolastiche 
(Teatro Era, 7 giugno 2017)

Oggi libri, enciclopedie, giornali e riviste hanno assunto anche una seconda forma, digitale, e moltissimo materiale di lettura, di studio, informazione e intrattenimento lo portiamo in tasca, negli smartphone, o nelle borse (tablet e notebook) o lo abbiamo a portata di mano in qualunque computer collegato ad internet. Ma non tutto quello che conta è disponibile su digitale e non tutto è a costo zero.
Rispetto alle risorse digitali dobbiamo alfabetizzarci meglio per trovare davvero quello che ci serve. E dobbiamo dirci che ci mancano bravi alfabetizzatori. Anche nelle scuole. E il fai da te non sempre funziona bene.
Contemporaneamente una montagna di libri cartacei (e di altri materiali documentari) è ancora presente nelle nostre biblioteche, comprese le biblioteche scolastiche.
In provincia di Pisa diverse biblioteche scolastiche aderiscono alla Rete Bibliolandia e hanno i loro cataloghi comulati nello stesso CATALOGO ELETTRONICO delle biblioteche comunali.
Questo catalogo elettronico, consultabile via internet attraverso qualunque device mobile e pc fisso, mette insieme circa 500.000 descrizioni di libri e riviste. Basta scrivere Rete Bibliolandia e vi viene fuori su Google il suo indirizzo. Accedervi è uno scherzo e in pochi secondi il catalogo elettronico vi consente di sapere se un determinato libro che state cercando si trova in Provincia di Pisa e lo localizza esattamente in una o più delle 48 biblioteche della Rete.
Se siete iscritti ad una delle biblioteche scolastiche o ad una delle biblioteche comunali della Rete, una volta che avete individuato l'esistenza del libro potete “prenotarlo” dal vostro device e ovunque questo libro sia fisicamente ubicato come per magia nel giro di qualche giorno vi arriverà gratuitamente presso la biblioteca che avrete scelto come vostro domicilio di lettore. A quel punto potrete andarlo a ritirare e leggerlo.
Dopo un mese il libro va riportato dove è stato preso, oppure potete prorogarvi da soli il prestito per un altro mese. Poi... va riportato. Due mesi sono un tempo ragionevole per leggere un libro. Se invece volete tenerlo un po' di più, dovete parlare col vostro bibliotecario di fiducia. E se non ci sono prenotazioni di altri utenti, il bibliotecario vi allungherà il prestito.
Tutto questo ci dice due cose:
trovare e leggere un libro non è mai stato tanto facile come oggi
leggere non è mai costato così poco come oggi (si parla di un costo pari a zero)
Ma se è così facile trovare il libro che ci serve e se non costa nulla leggerlo, perchè restiamo una Regione con un basso numero di lettori rispetto al nord Italia e in confronto coi mitici paesi del nord europa?
La risposta sarebbe lunga. Ma io mi soffermerò su alcune buone pratiche da migliorare se si vogliono avere più lettori che leggano più libri.
Nelle famiglie si legge poco e i figli riproducono i bassi livelli di lettura dei genitori. Per incentivare la lettura familiare dobbiamo investire.
Chi deve farlo?
Ad es. gli enti locali che investono poco nelle loro biblioteche. Sopratutto i piccoli enti locali. Le loro biblioteche sono poco fornite e raramente hanno personale professionale e motivato. Piccoli spazi, pochi libri nuovi e volontari invece di bibliotecari costituiscono una miscela che non fa crescere i lettori. O li fa crescere lentamente. E spesso li perde.
Poi ci sono le biblioteche scolastiche, incluse quelle delle superiori, che raramente sono organismi vivi. Spazi insufficienti, poche novità e personale così e così. Quindi lo stesso effetto che troviamo nei piccoli comuni. Con la differenza che le biblioteche scolastiche avrebbero anche la funzione di far apprezzare ai giovani non solo il piacere della lettura, ma la metodologie delle ricerca in biblioteca. Ma senza una biblioteca scolastica che funzioni bene, soffre l'uso della biblioteca, il cui apprendimento viene rimandato alla fase universitaria.
Infine c'è la Regione Toscana. Quest'anno la Regione erogherà alle biblioteche pubbliche il 20% in meno rispetto allo scorso anno, taglierà i finanziamenti per gli acquisti libri alle biblioteche locali (ad oggi questo è quello che si sa) e avrà sempre meno personale per stimolare lo sviluppo della lettura sul territorio. Anche qui sta venendo meno la percezione che le biblioteche sono infrastrutture strategiche per lo sviluppo di un territorio, come i porti, le strade, gli aeroporti. Dobbiamo invece sapere che comprare meno libri equivale a ridurre gli investimenti in ricerca, ovvero a tagliare il nostro futuro.
Conclusione: dobbiamo invertire alcune cattive pratiche.
E il bello è non costerebbe neanche molto.
E allora perchè non lo facciamo?
Temo che il Paese abbia un'opinione pubblica troppo poco leggente, la quale, essendo poco leggente e poco frequentando le biblioteche, non è portata a stimolare i decisori politici e gli amministratori a potenziare le biblioteche e a comprare più libri per tutti.
Definirei questo scenario come quello del serpente dei lettori deboli che si morde la coda invece di mordere i fondo schiena degli amministratori e dei dirigenti scolastici e di spingerli ad investire di più sulla lettura e sulle biblioteche.

Appello. Andate in biblioteca ragazzi. L'estate è un ottimo periodo per farlo. Scoprirete mondi e non vi annoierete. Vi farete idee un po' più forti e più certe rispetto alle tante balordate che circolano in rete. Con l'aiuto dei libri vi formerete consapevolezze più durature. Rafforzerete la capacità di ragionare. Imparerete a leggere un libro al giorno. A smantellare un pregiudizio al giorno. E troverete risposte ad un sacco di domande. Certo, un po' di fatica va fatta.

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