Carlo CASSOLA (1917-1987)
una mostra a Montecarlo di Lucca in occasione del centenario della nascita e a 30 anni dalla morte
Ho visitato ieri una interessante mostra dedicata allo scrittore e saggista, Carlo Cassola, a Montecarlo di Lucca, allestita nella ex chiesa della Misericordia (nel centro storico delle splendido paesino medievale).
La biografia umana, letteraria e politica di Cassola è ricostruita nella mostra in forma un po' densa e prevalentemente attraverso il filtro delle traduzioni e dei contatti internazionali dello scrittore. Così per apprezzare la mostra e l'evento documentario (ricco, ma di non facile lettura) è necessario conoscere l'autore almeno attraverso l'opera più fortunata e più tradotta nel mondo, vale a dire "La ragazza di Bube", premio Strega nel 1960 e subito trasposta in chiave cinematografica, dove la "ragazza" prende il volto bello ma accigliato di Claudia Cardinale.
Più che una riscoperta/rilancio dell'autore (che avrebbe richiesto il montaggio di una mostra in chiave più didattica e forse didascalica), l'esposizione propone il tema delle traduzioni dei libri di Cassola in tante lingue europee ed internazionali (giapponese, cinese e vietnamica inclusi), di sicuro pensando ad un pubblico di italiani all'estero; e soprattutto individuando gli istituti italiani di cultura all'estero quali luoghi privilegiati per la circolazione della mostra.
Immagino però che il pubblico giovanile e scolastico italiano, ma anche i lettori quarantenni, che spesso non conoscono Cassola faranno fatica ad orientarsi in questa mostra e a comprendere, sia pure all'ingrosso, la sua biografia intellettuale, piuttosto intricata nel panorama letterario italiano.
Per aiutarsi a leggere la mostra, consiglio chi voglia visitarla (la mostra starà aperta fino al 5 novembre a Montecarlo di Lucca e, ripeto, vale la pena di andarci) di stamparsi e leggersi la lunga scheda di wikipedia, versione italiana, dedicata a Carlo Cassola. Ciò consentirà ai visitatori di avere almeno una traccia biografica ed una cronologia per seguire l'evoluzione narrativa e saggistica dell'autore e apprezzare le chicche documentarie che la mostra contiene.




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