mercoledì 11 ottobre 2017

San Faustino, a Pontedera, ai tempi dell'innovazione

I tempi cambiano. E anche le città festeggiano santi e patroni in un'altra maniera. San Faustino poi è un santo paziente e i pontederesi l'hanno gia abituato ad un culto cangiante. Prima della stagione delle vacanze estive, la ricorrenza si celebrava d'agosto, ma a fronte di una città spopolata la stessa chiesa decise di rimandarlo ad ottobre poco prima della fiera di San Luca, santo e festività più vicini allo spirito dei pontederesi. Comunque sia, anche quest'anno, per San Faustino, Pontedera ha deciso di mostrare le proprie innovazioni, la propria voglia di stare al passo col mondo, la grinta che ha per affrontare le nuove sfide che la contemporaneità le pone. D'altra parte per un città che affonda le proprie radici soprattutto nel commercio, nell'industria e nei servizi di qualità, non ci sono tante alternative. Il futuro, che cambia continuamente e ad una velocità francamente eccessiva, ci spiazza continuamente. Ci costringe a stare sempre sul chi va là, a non sederci sugli allori. E allora anche per San Faustino, anziché coltivare una maggiore spiritualità interiore di cui forse ci sarebbe altrettanto bisogno, le nuove "botteghe del sapere" si mettono in mostra e si aprono. Suggeriscono a famiglie e giovani ipotesi di futuro. Raccontano storie e danno voce e volto a speranze nuove. C'è solo bisogno che i messaggi vengano ascoltati e, poi, messi in pratica. La vitalità della Pontedera del XXI secolo dipenderà da come i suoi cittadini sapranno rispondere ai cambiamenti, conservando e innovando anche le loro tradizioni. I pontederesi sono certi che anche stavolta San Faustino capirà.



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