E’ uscito un paio di anni fa un libro su cui sono riuscito finalmente a mettere le mani. L’ha scritto un professore del Liceo Scientifico di Pontedera, Giovanni Volpi, e si intitolata “Il bene è un’emozione felice”. Bambini e filosofi (CLD, 2019, p. 103, 15). Raccoglie l’esperienza di un laboratorio di filosofia pensato e realizzato coi bambini della primaria, tra i 9 e gli 11 anni. Il progetto ha per riferimento il comune di Capannoli ed è stato sollecitato e supportato dall’Associazione Culturale Olifante, che gestisce, tra l’altro, le biblioteche di Capannoli, Forcoli e Palaia.
I materiali proposti al lettore riportano sintesi dei dialoghi, un po’ socratici, intessuti tra il prof. Volpi e i bambini nel corso di vari incontri su un nucleo di temi o argomenti forti: cos’è il pensiero, l’io e la coscienza, l’altro, l’amicizia, gli altri e la società, il tempo, i sentimenti, la morale e molto altro ancora. Ogni argomento inizia con una breve introduzione del prof sul concetto su cui verterà il dialogo e continua coi commenti, le annotazione e gli interventi dei ragazzi. Il progetto, che ha coinvolto fino ad ora 200 bambini, va avanti da quattro anni con grande soddisfazione di tutti: dai bambini agli insegnanti, dai genitori (a cui sarei curioso di chiedere se anche a casa il dialogo coi figli assume le stesse caratteristiche del libro) all’amministrazione pubblica.
Il volume che raccoglie questa esperienza non è un manuale, ma è qualcosa di più di un quaderno di lavoro. Direi che è una buona pratica che gli insegnanti della primaria potrebbero provare ad assimilare e magari a replicare, ovviamente dopo essersi fatta anche qualche buona lettura di filosofia o almeno aver ripassato un buon manuale di filosofia. La lettura del testo messo insieme da Volpi (che merita il ringraziamento di tutti coloro che credono nell’utilità della filosofia per la formazione della persona) suggerisce poi un’infinità di varianti che potrebbero essere realizzare da altri insegnanti un po’ filosofi. Questi ultimi ad. es. potrebbero adattare lo schema proposto da Volpi per far costruire direttamente ai ragazzi di una classe, un po’ anche alla Don Milani, il loro manuale di filosofia, magari per lasciarlo in eredità alla classe che arriverà nella loro stessa aula l’anno successivo.
In Bibliolandia purtroppo c’è una sola copia del libro (e quindi ho dovuto fare la fila per leggerlo) e per giunta non è inserita in SBN, perciò il libro risulta inesistente nel principale catalogo bibliografico italiano. Suggerirei alla Rete di prenderne altre copie e all’Associazione di estendere l’esperienza anche nell’attiguo comune di Palaia. Ovviamente gli insegnanti della primaria con il pallino della filosofia potrebbero comprarne una loro copia e annotarsela. Credo che potrebbe tornargli utile nel lavoro quotidiano anche se non realizzassero un vero laboratorio di filosofia. Ma anche ai genitori farebbe bene leggere e meditare un libro come quello scritto da Giovanni Volpi. Potrebbero anche loro trovarci spunti molto interessanti per intessere un dialogo più fitto coi propri figli e magari creargli piccole alternative all’uso sfrenato dei social o dei videogiochi e farli crescere più consapevoli di sé.

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