Il 2 aprile del 1922 il segretario della Camera del Lavoro di Pontedera e vicesindaco socialista veniva assassinato sulla strada per Marti, località che il giovane Alvaro Fantozzi intendeva raggiungere per sostenere una vertenza sindacale. Fantozzi fu ucciso ad appena 28 anni, quasi certamente, da alcuni fascisti originari di Santa Croce sull’Arno, armati, probabilmente, da proprietari terrieri del basso Valdarno. Ma il processo non fu celebrato durante il ventennio e la documentazione del processo ripreso dopo la caduta del regime fascista è ancora in fase di studio.
Sono passati 102 anni da quel tragico evento, ma credo che sia molto importante che la nostra comunità ricordi Alvaro Fantozzi, ricordi la data del 2 aprile, la storia e il sacrificio personale di questo sindacalista socialiata, il valore etico e politico del suo impegno a favore della collettività.
I tempi ovviamente sono cambiati da allora. L’Italia oggi è una repubblica e non più una monarchia. Ha una costituzione e non più lo statuto albertino. Esercito, magistratura e organi dello Stato sono oggi strumenti di una democrazia parlamentare. Con qualche problema? Certo. Ma sostanzialmente stabile. Non ci sono milizie politiche armate che scorrazzano per il paese; e solo sparute e insignificanti minoranze sostengono tesi antidemocratiche aberranti.
L’Italia del 2024 è una realtà sociale e politica, almeno per come la vedo io, assolutamente imparagonabile a quella di cento anni fa, dove la violenza sociale e politica, figlia della grande guerra e di un lotta di classe esasperata, aveva creato un clima di odio, di rabbia, di rancori e di tensioni che non hanno niente a che vedere coi disagi del presente.
Ma anche se le due epoche sono incomparabilmente diverse, coltivare la memoria e il ricordo di Alvaro Fantozzi resta un dovere morale e culturale per i cittadini di Pontedera.
Perché le radici e la linfa di ciò che è oggi la nostra città e più in generale la società italiana si ritrovano anche nel lavoro, nel sacrificio e nei valori del giovane Fantozzi, che i suoi brutali assassini cercarono di distruggere.
Nessun commento:
Posta un commento