Caro Eugenio,
onore al merito. Il Vespa World Days è un evento eccezionale. Meritevole, utile e importante. Un bravo di cuore e di cervello a te e all’Amministratore comunale. Giuro: non sminuisco l’evento in corso. Affatto. Anzi sono grato a tutti coloro che si stanno dando da fare. A cominciare da te.
Ma, visto che si parla molto in queste settimane di Vespa e Piaggio, ne approfitto per rilanciare i miei suggerimenti e le mie analisi a più largo raggio e che avanzo da diversi anni sulla relazione tra Vespa, Museo e città. Consapevole della complessità dei temi trattati, ma favorevole a creare un dibattito pubblico da non lasciare ai soli addetti ai lavori. Visto, tra l'altro, che la fondazione Piaggio è una fondazione mista, partecipata anche dal comune di Pontedera.
E riprendo il tema delle aperture domenicali, perché, come forse saprai, faccio polemica sulle chiusure domenicali del museo Piaggio da quando era sindaco Paolo Marconcini.
E da allora faccio polemica perfino sulla contabilità e sulla qualità degli ingressi museali, che contabilizzano nelle presenze (per altro non a pagamento) una serie di attività che con la Vespa e la Piaggio non hanno niente a che fare. Tra l’altro i 100.000 ingressi di cui te parli non sono mai stati raggiunti e per arrivare a 60/70000 bisogna conteggiarci dentro le presentazioni di libri, le mostre di arte contemporanea, gli eventi culturali diversi, i concerti e i convegni che in senso stretto non hanno a che fare né con Vespa, né con Ape, nè con il resto del planetario mondo Piaggio. Se non in maniera molto parziale.
In sostanza le 60000 presenze effettive sono poche e poco Vespa-oriented e quindi poco attrattive per turisti che soggiornino a Pontedera o in Valdera per una o due notte alla ricerca del mito Vespa.
E insisto oggi a fare polemica perché credo invece che alle 100.000 e forse ulteriori presenze annuali vespa-oriented si possa arrivare. Così come credo che si possa arrivare ad alzare anche il numero di pernottamenti su base annuale in questa zona, ma a patto che l'offerta che il Museo Piaggio e la Fondazione partecipata propongono migliori sensibilmente, si raffini, si concentri sul mondo Vespa e Piaggio e lasci perdere molte altre proposte non Vespa-oriented.
In particolare avremo bisogno di un Museo con un percorso espositivo di maggiore ampiezza e con durata temporale più lunga. Un percorso come quello a cui lavoro’ l’archistar Fuskas se non ricordo male tra il 2005 e il 2006 e che poi e' stato accantonato.
Certo un progetto che amplii e arricchisca il percorso espositivo e gli spazi di accoglienza richiede investimenti e spazi. Ma l’Amministrazione potrebbe cedere alla Fondazione, in cambio di investimenti, il parcheggio che dalla biblioteca GRONCHI va verso il Museo. In quello spazio magari una multinazionale, che col marchio Piaggio realizza milioni di utili, potrebbe realizzare una torre multipiano, dedicata a Roberto Colaninno, da fare svettare sull'ex area Piaggio, sulla città e sulla piana dell’Arno. La torre Colaninno potrebbe diventare un luogo importante non solo per attirare visitatori ad un Museo molto ampliato, ma anche per fare molto di più.
So bene che il Museo è privato ed oggi è proprietà dei Colaninno, ma so anche che la politica locale ha un ruolo (o potrebbe averlo) nella Fondazione Museo Piaggio che è mista e può fungere da luogo di incontro e coprogettazione tra città e impresa sullo sviluppo del Museo e la valorizzazione dei prodotti del marchio Piaggio. Possibile? Si vedrà.
Al netto di quello che potra' essere il futuro remoto, c'è un futuro prossimo a cui guardare e a cui i World Vespa Days possono facilitare l’accesso.
Per farlo occorre comunque aggiungere agli eventi eccezionali e di breve durata (che vanno organizzati e sono meritori) strategie strutturali e permanenti sul Museo.
E per conquistare più visitatori Vespa-oriented il Museo dovrebbe essere aperto tutte le domeniche comprese quelle dei week end con festività importanti. Quando le persone si muovono di più.
Inoltre servirebbe creare importanti eventi nelle domeniche mattine per invogliare i pernottamenti in città o nei dintorni.
Questo per tentare davvero di conquistare 100.000 visitatori Vespa-oriented durante tutto l’anno. Perché un simile livello di presenze a Pontedera genererebbe di sicuro un flusso economico importante di cui la città risentirebbe in maniera molto molto benefica.
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