CONTRO IL RIARMO EUROPEO E NAZIONALE. SERVIREBBERO INCONTRI PUBBLICI E AZIONI DI CONTRASTO
Ursula è stata brava. Ha preso tutti alla sprovvista. E le forze politiche e l’opinione pubblica non hanno avuto tempo per discutere, neppure su una svolta epocale enorme come quella che si profila. Non c’è mai tempo per una discussione pubblica importantissima e aperta a tutti. E non solo per l’entità delle somme di denaro e delle vite in gioco.
Così Ursula si è fatta approvare un vago ma pesantissimo piano di RIARMO EU (per 800 miliardi di euro) da un composito consiglio dei primi ministri e una settimana dopo dal Parlamento Europeo. Ovvero, dopo 72 anni di silenzi o borbottii generici sulla difesa europea, in due settimane l’Europa ha deliberato di RIARMARSI, di costruire una difesa europea Comune, di potenziare una propria industria militare e di potenziare le difese nazionali. Il tutto imboccando una strada che potrebbe portare l’UNIONE EUROPEA verso la peggiore catastrofe della storia del continente; e questo senza che neppure le sue élite abbiano approfondito la questione. E senza che l’opinione pubblica europea abbia neppure avuto il tempo di formarsi un’opinione.
Tutti i giochi allora sono fatti? Non c’è davvero più niente da fare? Tutt’altro.
Io credo che i pacifisti attivi abbiano da fare molto per contrastare queste decisioni riarmiste.
E credo che gli antiriarmisti attivi debbano cominciare col ritrovarsi insieme, paesino per paesino, in tante piccole piazze e qui riconoscersi, discutere e provare a definire una propria agenda.
Oggi non abbiamo bisogno di poche grandi piazze piene di gente che la pensa diversamente su quasi tutto e non è in grado di darsi pochi obiettivi precisi e provare a raggiungerli.
Abbiamo bisogno di tantissime piccole piazze dove sia chiaro che l’obiettivo è bloccare il RIARMO.
A PONTEDERA ci sono diverse associazioni di diverso orientamento culturale, sociale, sindacale e politico che potrebbero essere contro il RIARMO.
Qualcuna di queste organizzazioni può convocare una riunione di coloro che sono contrari al RIARMO in Europa e in Italia per discutere di cosa si fare CONCRETAMENTE QUI E SUBITO per bloccare questa pericolosa deriva guerrafondaia?
Penso a ARCI, alla Tavola della pace, all’ANPI, alla Laudato sii, al Movimento 5 Stelle, alle forze politiche che si sono mobilitate contro la base militare della Tenuta Isabella, ad alcune forze sindacali e ad altre associati e gruppi che potrebbero aggregarsi per un NO chiaro e forte alla politica del RIARMO EUROPEO e italiano.
Il precipitare degli eventi obbliga i pacifisti attivi ad un salto di qualità e a darsi un programma di lavoro concreto e operativo.
Ma l’inizio sta nel raccogliere sotto le bandiere del NO al RIARMO, in tutti i comuni e le frazioni italiane, le persone di buona volontà. Tocca a coloro che vogliono il dialogo, i negoziati, la pace, far sentire chiaro e forte la propria voce che grida il NO AL RIARMO EUROPEO E NAZIONALE e che organizza tutte le forme di nonviolenza possibili per ostacolare la deriva militarista in atto.
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