martedì 18 marzo 2025

LA RENITENZA AL RIARMO

Ursula è stata brava. Ha preso tutti alla sprovvista, strappando una svolta epocale come quella del RIARMO EU ad un fragile consiglio dei ministri europei e, una settimana dopo, a un Parlamento Europeo a guida cristiano, liberale e socialista. 

Dopo 72 anni di inconcludenti battibecchi sulla difesa europea, Ursula ha ottenuto, con un blitzkrieg, il via libera ad un piano (per ora generico) di RIARMIAMOCI TUTTI, sfruttando una doppia paura: l’abbandono trumpiano dell’Europa a se stessa e la “minaccia” russa al continente.

Ma non tutti i giochi sono fatti.

La complessità dell'architettura europea consente ancora di modificare la situazione.

Tocca ai pacifisti e ai RENITENTI AL RIARMO operare per contrastare le decisioni riarmiste e promuovere una discussione presso le opinioni pubbliche europee a cui i vertici UE vogliono negare il diritto di parola.

Invece i popoli devono dire la loro sul RIARMO. Saranno infatti i popoli ad andare al macello in caso di guerra. Soprattutto se si userà il nucleare.

E i RENITENTI AL RIARMO dovrebbero cominciare col ritrovarsi insieme, paesino per paesino, città per città, in tante piccole piazze, e qui organizzarsi contro il RIARMO e contrastare, a livello locale, dal basso, le decisioni assunte a Bruxelles.

Obiettivo unico: impedire il RIARMO. 

Né un euro per il RIARMO.

Credo siano tante le associazioni di diverso orientamento culturale, sociale, sindacale e politico che si sono già dichiarate contro il RIARMO. Ora però dovrebbero fare rete.

Qualcuna di queste dovrebbe convocare un incontro tra i RENITENTI al RIARMO nel suo quartiere, nel suo paese, nella sua città.

Penso a ARCI, alla Tavola della pace, all’ANPI, alla Laudato sii, al Movimento 5 Stelle, alle forze politiche che si sono mobilitate contro le basi militari, ad alcune forze sindacali e ad altre associazioni e gruppi.

Non si tratta però di discutere di quale RIARMO vogliamo. Perché non vogliamo proprio NESSUN RIARMO. 

Il precipitare degli eventi obbliga i RENITENTI attivi ad un salto di qualità.

Tocca a coloro che vogliono il dialogo, i negoziati, la pace subito, essere efficaci e organizzare tutte le forme di azione nonviolenta per ostacolare la deriva militarista e riarmista già in atto.

Non c'è tempo da perdere.

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