venerdì 20 giugno 2025

POCHI GRAMMI DI CORAGGIO

Meno male che stasera non era presente allo spettacolo degli attori dell’UTEL di Pontedera il Ministro Giuli, perché altrimenti non solo ci avrebbe declassato e quindi azzerato il contributo come pare abbia fatto col Teatro della Toscana, ma forse forse ci avrebbe perfino fatto identificare, parlo di pubblico e attori, come pericolosi sovversivi.

Infatti il testo che Silvia Nanni ha scritto e che Claudio Benvenuti ha messo in scena al Meliani di Ponsacco parla di un futuro distopico dove un potere forte e bugiardo (ogni riferimento al presente è puramente casuale) ha relegato le persone in un piccolo mondo incolore e artificiale, privandole della loro naturalità e negando loro la memoria e perfino l’esperienza musicale.

Recuperando alcuni classici del genere distopico e fantascientifico, l’autrice ha creato in sostanza personaggi che acquistano piano piano consapevolezza dello stato di ignoranza e di sudditanza in cui sono tenuti dal Potere e cominciano un processo di contestazione in nome di un passato “naturale” e più autentico che alcuni per fortuna ricordano. Non una vera rivolta, ma una forma di resistenza tra amici, che il Potere cerca di reprimere con l’uso della menzogna e della forza.

“Pochi grammi di coraggio” è il titolo dell’atto unico, di un’oretta e mezzo, che i 16 attori over 65 hanno recitato con un certo impegno, coinvolgendo il pubblico in una battaglia da “indietristi”, ovvero da sognatori di un mondo più naturale e pacifico, che esisteva prima che una catastrofe ambientale e politica riducesse tutto (profumi e sapori compresi) ad artificialità e ignoranza.

Lo spettacolo è ancora in fase di rodaggio e un breve dibattito svolto tra attori, autrice, regista e pubblico alla fine della recita, ha consentito a Claudio Benvenuti e a Silvia Nanni di annotare le osservazioni e i suggerimenti per una messa in scena ancora più snella ed efficace.

Ma al di là degli inevitabili limiti di una anteprima, va osservato che la compagnia ha fatto un gran lavoro e che tenere sul palco, in una storia di contropotere popolare, un gruppo di persone così numeroso, è una bella impresa culturale e organizzativa di cui va grande merito al formatore e regista e stasera anche addetto luci e suoni, ecc. Claudio Benvenuti.

Brave tutte le attrici (ben 13) e bravi gli attori (solo 3).

E grazie al pubblico invitato a dire la sua e a collaborare all’affinamento del progetto:

una modalità che si potrebbe definirebbe "indietrista", ma che si configura come un’esperienza preziosa specialmente per un’associazione come UTEL.

Ora non resta che aspettare la prima.

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